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Nicolato ha dato l’assist a Mancini: ora è il 3-4-2-1 il modulo più adatto per l’Italia

L’Italia sta diventando molto prevedibile e senza un gioco arioso, potrebbe essere un cambio di modulo e la difesa a 3 a cambiare tutto?

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Roberto Mancini (© LaPresse)
Roberto Mancini (© LaPresse)

I moduli spesso possono raddrizzare una stagione, magari facendo scoprire calciatori della rosa che spesso per l’assetto tattico scelto sono messi in disparte. L’ultimo esempio più brillante è stata la ripartenza del Milan di Pioli grazie al passaggio alla difesa a 3, con utilizzo di Thiaw, fino a quel momento praticamente mai utilizzato.

Dopo aver visto le prove della Nazionale di Mancini contro Inghilterra e Malta, al netto delle difficoltà nel costruire una rosa valida soprattutto per quel che riguarda l’attacco, l’idea di cambiare qualcosa attraverso il modulo potrebbe essere una strada da perseguire.
L’Italia di Mancini, dopo diverse prove attraverso l’uso di tantissimi calciatori convocabili, prima degli Europei era arrivata a una conformazione ben precisa. L’idea di base è un 4-3-3, con il laterale destro, a inizio Europei Florenzi dopo una partita Di Lorenzo, titolare inamovibile oggi, che riesca a sdoppiarsi nel doppio ruolo di esterno di fascia e centrale destro quando la palla si sposta sull’altra fascia.

Agli Europei questa strategia ci ha dato la possibilità di essere sempre coperti, senza disperdere troppe energie a centrocampo, dove abbiamo ottimi palleggiatori ma con poca stamina. Oggi questo modulo e questa strategia sembrano ben comprese dagli avversari e non ci sta dando i frutti sperati.

Una nuova idea tattica

Un modo per disinnescarla ad esempio è attaccarci centralmente, dove appunto siamo fisicamente più deboli degli altri, come ha fatto Bellingham in tutto il primo tempo di Italia-Inghilterra. E allora Mancini potrebbe puntare proprio sul modulo-rifugio, ovvero al 3-4-2-1 grazie al quale potremmo avere dei benefici.

Prima di tutto far giocare un trio difensivo che in campionato propone questo modulo, perché i calciatori di Juve, Inter e da poco Milan giocano a 3 in difesa. In secondo luogo questa formazione creerebbe un quadrilatero centrale nella fascia tra le mezzali e le mezzepunte dove poter schierare il meglio che abbiamo a disposizione oggi. Difettiamo in grandi difensori, c’è una penuria antistorica di punte, ma siamo messi abbastanza bene per quel che riguarda le mezzali.

E allora perché non provarne di più, aspettando Chiesa che proprio nella posizione dietro la prima punta potrebbe rendere ancora meglio rispetto al gioco sull’esterno? Sono idee, anche per smuovere un po’ le acque, emulando quello che ha fatto Nicolato con l’Under 21. Dal momento in cui il tecnico dell’Under 21 ha capito di avere una grande forza sulle fasce (Bellanova, Udogie, Parisi, Cambiaso), ha deciso di proporre la difesa a 3, ricevendo in cambio ottime prestazioni e una buona qualificazione agli Europei di categoria del prossimo giugno. Che sia nel cambio modulo e nella difesa a 3 una delle trasformazioni possibili e auspicabili per ritrovare un’Italia di alto livello?

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