In due settimane, da domenica 2 aprile a martedì 18 aprile, Napoli e Milan si affronteranno tre volte: prima in campionato, poi nella doppia sfida di Champions League che determinerà chi accederà alle semifinali. Un triplo incrocio che vedrà la gara di Serie A e il ritorno dei quarti disputarsi allo stadio Maradona.
Precedenti
Situazione in equilibrio per quanto riguarda i precedenti della passata stagione con un doppio 1-0 esterno (Napoli vittorioso a San Siro all’andata, rossoneri corsari in Campania al ritorno) che di fatto lascia il focus proiettato unicamente su questa stagione: lo scorso 18 settembre è stata la squadra di Luciano Spalletti ad espugnare il Meazza vincendo 2-1.
Momenti
Se il Milan è alle prese con una difficile transizione dal modello vincente dello scorso anno, il Napoli sta costruendo e riaffermando – prima di tutto a se stesso – la propria identità su un percorso sin qui tanto lineare quanto netto. È chiaro che molto – se non tutto – in chiave Champions dipenderà dalla capacità di reagire al risultato che maturerà domenica nella 28ma giornata di Serie A.
Vecchi rimedi
Con i favori del pronostico sbilanciati a favore della squadra di Spalletti, il Milan potrebbe tornare ad avere quell’atteggiamento reattivo che lo aveva condotto allo scudetto dello scorso anno. L’incognita più grande riguarda la capacità della squadra di Pioli di maneggiare questo ritorno al passato: il rischio, infatti, è di non riuscire né a completare l’evoluzione verso il nuovo assetto che Pioli sta cercando – faticosamente – di implementare né a ritrovare meccanismi e fiducia della passata stagione.
Notti europee
Sarà quindi questo, più ancora che la tradizione europea dei rossoneri, a poter mettere in difficoltà una squadra come quella azzurra che sin qui ha dimostrato di sapersi muovere con intelligenza ed efficacia all’interno dei vari momenti della partita, per poi fare affidamento sulle qualità individuali in zona offensiva per piegare a forza e a proprio vantaggio anche le gare più complicate. Un po’ come accade al Real Madrid, un’altra formazione che ha un chiaro dna europeo.
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