Stagione veramente strana quella dell’Inter di Simone Inzaghi. In serie A ha perso ben 10 partite e, anche se la classe media sembra essere molto migliore rispetto a qualche anno fa, è comunque un numero di partite davvero alto.
Le sconfitte sono venute con Lazio, Milan, Roma e Juventus, ma anche con Spezia, Empoli, Udinese, Bologna e Fiorentina, in partite molto diverse tra di loro però allo stesso tempo sempre perse per poca reattività sotto porta.
Allo stesso tempo poi l’Inter ha vinto contro il Napoli, nell’unica partita di serie A in cui la squadra di Spalletti ha davvero sofferto l’avversario, ha fatto fuori il Barcellona in un difficilissimo girone di Champions League, ha superato il Porto agli ottavi di finale e ora si trova con la possibilità non remota anche se tutta da conquistare di arrivare addirittura in finale. A questo si aggiunga che la gara secca per un trofeo, i nerazzurri l’hanno dominata contro il Milan, vincendo 3-0 nella finale di Supercoppa Italiana.
Inter a due facce completamente all’opposto quindi, incapace di essere cinica contro le medio-piccole, ma concentrata e a tratti eroica contro le grandi. I motivi per questa doppiezza possono essere tanti. Di sicuro c’è una questione di motivazioni che anche l’allenatore non riesce a dare nella maniera e con la costanza giusta. Essere sul pezzo in ogni partita in un calcio che fa giocare ogni tre giorni è la parte più difficile oggi per un allenatore.
Ma insieme alle difficoltà evidenziate da Simone Inzaghi, bisogna chiedersi anche che gruppo di calciatori ci sono oggi all’Inter. Un gruppo nutrito di loro ha il contratto in scadenza tra il 2023 e il 2024, un altro ha un piede e mezzo in partenza (Lukaku, Dumfries, Skriniar, molto probabilmente Brozovic), un altro ancora era stato preso per giocare molto di più ma non ha rispettato le aspettative (Gosens, Asslani, Correa). Insomma è una sorta di miscuglio indefinito che molto spesso non sembra essere una squadra.
La stagione dell’Inter in questo momento è indecifrabile e ha tanti finali possibili, perché vincere una Coppa Italia e andare più avanti possibile in Champions League sarebbero due risultati di grandissimo livello. Resta il guazzabuglio che si è avuto in questa stagione, che ha portato a strane prestazioni, ma soprattutto la riflessione su quello che sarà di questa Inter da qui a un anno. Questa forse è la questione più complicata e difficile da dipanare.
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