Nell’attimo esatto e per i cinque minuti successivi al gol di Dia, che ha dato il pareggio alla Salernitana nella partita di ieri contro il Napoli, la delusione è stata forte per i tifosi napoletani ormai quasi pronti per la festa scudetto attesa da 33 anni. Passati quei cinque minuti però, si è tornati a cantare e festeggiare perché lo scudetto forse è anche più bello quando è più desiderato.
La giornata era iniziata molto presto con un tour lunghissimo e anche faticoso per i diversi quartieri della città, addobbati con colori vivaci, immagini di Osimhen, Kvaratskhelia, Kim Min-jae e Di Lorenzo soprattutto e anche con tante immagini di Maradona, stella polare che mai lascerà i cuori anche giovani dei napoletani.
Insieme alle immagini i suoni, con i tanti cori (Vesuvio erutta”, “E se ne va, la capolista se ne va”, “Sarò con te e tu non devi mollare”, “Vinceremo il tricolor” se ci limitiamo a questa stagione, “Oh mama mama mama” e “Il ragazzo della curva B” se consideriamo anche i grandi classici riscoperti) e le canzoni, alcune dedicate proprio a questo terzo scudetto che hanno invaso tutta la città.
L’umore alla fine di una giornata così bella e piena di speranze, rinnovate dalla vittoria dell’Inter, era tra la delusione dell’istante e la gioia del perenne, una sorta di strana condensazione umorale che non era ben definita. Alcuni volevano festeggiare maledettamente subito, perché tutto era pronto, altri sono felici di diluire tutto nel tempo per rendere ancora più magico un istante diventato così lungo.
Se proprio dobbiamo dare una sentenza, quella di Spalletti è la più vicina alla verità: il godimento non è stato quello di un momento ma sarà quello di una settimana, la settimana dello scudetto, che mai nessuno dimenticherà.
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