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Calcio italiano

Cosa fanno i campioni del mondo del 2006? Chi ha avuto più successo come allenatore. E c’è chi gioca ancora…

Dall’eterno Buffon a Gilardino passando per Zaccardo e Perrotta, scopriamo cosa stanno facendo oggi i 23 azzurri che 17 anni fa vinsero la Coppa del Mondo a Berlino

L'esultanza della Nazionale azzurra dopo il trionfo al Mondiale del 2006
© Marco Rosi LaPresse 09-07-2006 Berlino sport - calcio Finale del Campionato del Mondo Germania 2006 Italia - Francia Nella foto Fabio Cannavaro alza la coppa del Mondo al cielo

Alcuni fanno gli opinionisti in tv, altri hanno provato la carriera da dirigente sportivo o da procuratore, uno addirittura gioca ancora. Ma la maggior parte allena. Stiamo parlando dei campioni del mondo del 2006, di quel gruppo di ragazzi forgiato da Marcello Lippi e capace di alzare al cielo la Coppa del Mondo a Berlino 17 anni or sono. Quei 23 calciatori azzurri, oggi, sono diventati uomini in tutto e per tutto. E corrono veloci verso il mezzo secolo di vita. Chi più, chi meno. Dal più giovane, Daniele De Rossi, classe 1983. Al più anziano, Angelo Peruzzi, classe 1970. Tredici stagioni di differenza ma un sublime denominatore comune: la quarta stella dell’Italia del calcio.  

Di quei 23 campioni del mondo ben 14 hanno intrapreso la carriera da allenatore. Si tratta di Amelia, Cannavaro, Nesta, Materazzi, Oddo, Zambrotta, Grosso, De Rossi, Pirlo, Gattuso, Camoranesi, Barone, Gilardino e Filippo Inzaghi. C’è chi è partito dal basso e chi dall’alto. Ma non tutti stanno avendo gli stessi risultati, come è normale che sia. E in generale nessuno sta brillando. Almeno ai massimi livelli. Solo tre di loro finora possono vantare dei successi, ad oggi: Massimo Oddo (promozione in Serie A con il Pescara nel 2015-16), Gennaro Gattuso (promozione in Serie B con il Pisa nel 2015-16), Filippo Inzaghi (promozione in Serie B con il Venezia nel 2016-17 e in A con il Benevento nel 2019-20) e Fabio Grosso (promozione in A con il Frosinone appena conquistata). A questo terzetto si dovrebbe presto aggiungere Alberto Gilardino, che con il suo Genoa occupa il secondo posto in Serie B e a tre giornate dalla fine ha sei punti di vantaggio sul Bari, terzo. Tutti gli altri faticano ad affermarsi. Tanto che alcuni hanno deciso di dedicarsi ad altro.

La panchina, una vocazione

La carriera in panchina di Marco Materazzi, l’uomo che decise la finale del Mondiale 2006, è durata solo una manciata di stagioni. Tre per l’esattezza, tutte passate in India alla guida del Chennaiyin FC, l’ultima squadra in cui ha giocato. Esonerato nel 2017, da allora non allena più e non sembra interessato a riprovarci. Almeno per il momento. Lo stesso si può dire per Gianluca Zambrotta, che dopo qualche esperienza tra il 2013 e il 2016 pare aver abdicato. Chi invece non è intenzionato a mollare è Marco Amelia che ha vissuto qualche annata da primo allenatore tra Serie D e C e ora si sta aggiornando col corso Uefa Pro. Anche Mauro Camoranesi ha conseguito il “patentino” ma finora ha allenato solo in Slovenia. La scorsa estate aveva iniziato la stagione come vice di Tudor al Marsiglia, poi ha deciso di lasciare per fare il primo allenatore. Insomma, entrambi aspettano una chiamata. Vedremo se arriverà.

Tra i pilastri di quell’Italia c’era anche Fabio Cannavaro, che finora in panchina si è visto per lo più in Asia tra Arabia Saudita e Cina. Qui, con il Guangzhou, è arrivato persino un titolo nazionale. Ma l’unica esperienza nel calcio europeo, quella di quest’anno con il Benevento in Serie B, è durata solo 17 partite ed è finita con l’esonero. Anche Alessandro Nesta, spesso al suo fianco in azzurro, non si sta togliendo grandi soddisfazioni da allenatore. Gli unici successi sono giunti oltre oceano, con il Miami FC, mentre in Italia sono arrivate più delusioni che altro tra i cadetti con Perugia e Frosinone. Non è partito bene nemmeno Daniele De Rossi, che quest’anno si è lanciato nella sua prima avventura con la Spal, in B, collezionando appena 17 gare. Infine, se Simone Barone dal 2013 ad oggi si è dedicato più che altro di calcio giovanile, il discorso è diverso per Andrea Pirlo, l’uomo che completa il quadro dei mister. Il “maestro”, dopo la deludente stagione con la Juve del 2020-21, quest’anno è ripartito dalla Turchia con il Fatih Karagümrük. Ma siamo abbastanza sicuri che presto o tardi lo rivedremo nel calcio che conta.

L’eterno Gigi e gli altri otto

L’unico calciatore di quel fantastico gruppo azzurro ancora in attività è Gianluigi Buffon. L’ex numero uno azzurro difende i pali del Parma, in Serie B, agli ordini di Fabio Pecchia. E al momento sta inseguendo i playoff per la promozione. Sarebbe incredibile, a 45 anni suonati, vederlo centrare un simile traguardo. Ma tutto è possibile, soprattutto se di mezzo c’è uno come lui. Il collega Angelo Peruzzi, dopo qualche anno da dirigente alla corte di Claudio Lotito, si è dimesso e attualmente è alla finestra. Cristian Zaccardo è diventato procuratore mentre Francesco Totti, terminata l’esperienza manageriale con la Roma, ha aperto due società di consulenza per società e calciatori.

Se Vincenzo Iaquinta è alle prese con problemi di ordine giudiziario, al contrario Simone Perrotta si è dato al sociale. L’ex centrocampista ha fondato una propria scuola calcio, la Jem’s Soccer Accademy, ed è diventato vice presidente dell’Asd Roma Calcio Amputati, una squadra di calcio a sette. Infine c’è chi non è riuscito a tenersi lontano dai riflettori, ma in senso positivo. E’ il caso di Andrea Barzagli, Luca Toni e Alessandro Del Piero, che si sono dati alla televisione vestendo i panni di opinionisti di Dazn e Sky. Quando parlano loro, stanno tutti sull’attenti. Del resto parliamo di tre campioni del mondo.

LA ROSA DEI CAMPIONI DEL MONDO 2006

  • Portieri: Gianluigi Buffon, Angelo Peruzzi, Marco Amelia
  • Difensori: Fabio Cannavaro, Alessandro Nesta, Marco Materazzi, Andrea Barzagli, Cristian Zaccardo, Massimo Oddo, Gianluca Zambrotta, Fabio Grosso
  • Centrocampisti: Daniele De Rossi, Andrea Pirlo, Gennaro Gattuso, Simone Perrotta, Mauro German Camoranesi, Simone Barone, Francesco Totti
  • Attaccanti: Alberto Gilardino, Filippo Inzaghi, Alessandro Del Piero, Vincenzo Iaquinta, Luca Toni

Foto: Lapresse

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