Spettacolo doveva essere, spettacolo è stato. Anche se alla fine, sul piano tecnico, ci si sarebbe aspettati qualcosa di più. Ma forse perché negli occhi hanno ancora tutti l’incredibile doppio confronto della passata stagione, dove fu vero calcio champagne. In ogni caso, la semifinale di andata tra Real Madrid e Manchester City ha emesso una sentenza che non lascia adito a dubbi: chi passerà il turno, dopo l’1-1 di ieri sera al Bernabeu, sarà la super favorita per la vittoria della Champions League 2022-23. Con buona pace di Milan e Inter.
Nel calcio, tuttavia, i pronostici non sono quasi mai scontati. Basta poco per spostare gli equilibri, per far girare una partita. Figuriamoci quando di fronte ci sono due squadre di altissimo livello, pronte a sfidarsi per la “Coppa dalle grandi orecchie”. La più ambita, la più voluta, la più desiderata. La pressione, nella finalissima di Istanbul in programma il 10 giugno, sarà alle stelle. E anche le stelle in campo la sentiranno. Sia quelle del Real Madrid che del Manchester City, due club che non possono fallire. Mentre il Diavolo e la Beneamata, le outsider, avranno molto meno da perdere. Questo, forse, sarà l’unico e vero vantaggio delle due italiane.
Le stelle che brillano
Del resto la partita di ieri del Bernabeu ha detto tanto, mettendo in evidenza l’incredibile qualità che Real e City possono mettere in campo. I gol di Vinicius e De Bruyne sono due perle balistiche, due tiri da fuori di sapiente bellezza. Gesti tecnici da autentici fuoriclasse, quali sono. Il brasiliano è stato ancora una volta il migliore tra i Blancos. Negli ultimi anni è cresciuto esponenzialmente. Si muove con classe innata a velocità supersonica. E fa giocate straordinarie nello stretto. Ma la cosa che impressiona di più è che, a soli 23 anni, non sbaglia mai le partite che contano.
Dall’altra parte KDB ha cercato in tutti i modi di trascinare i suoi alla vittoria. Non ci è riuscito per colpa del nemico-amico Courtois, bravo sul primo tentativo dal limite e fantastico sul secondo, a tu per tu con il numero 17. Che al 22′ della ripresa, quando ha trovato il pertugio giusto, ha esultato come mai aveva fatto. In ginocchio, mani al volto, quasi in lacrime. La Champions, del resto, è la sua ossessione. La vuole a tutti i costi. L’ha sfiorata due anni fa. Si è visto beffato nella scorsa stagione proprio dalle Merengues. Insomma, è un uomo in missione.
Non solo Vinicius contro KDB
E gli altri? Beh, hanno dato spettacolo. Anche loro. La sfida Rodri-Modric ha fatto scintille, con lo spagnolo dominante in mezzo. E autore dell’imperioso recupero da cui è nato il gol dell’1-1 di De Bruyne. Kroos ha deliziato il pubblico trasmettendo una calma da saggio ogni qualvolta aveva il pallone tra i piedi, Camavinga ha stupito da terzino sinistro entrando prepotentemente nel gol dell’1-0. Grealish ha sgommato e difeso a tutta fascia, Dias ha stoppato a più riprese Benzema, Rudiger e Alaba hanno limitato il vichingo Haaland, facendo sembrare quasi normali due centravanti che di normale non hanno nulla. E il risultato finale ha apparecchiato la tavola per un ritorno di fuoco.
Nel complesso nessuno ha deluso. E in campo si è vista una qualità, sia in fase difensiva che offensiva, che in Italia nessuno possiede. Nemmeno il Napoli dello scudetto. Tanto meno Milan e Inter. Una qualità che rende il Real Madrid, che ha alzato 14 volte nella sua storia questo trofeo, e il Manchester City, che insegue la sua prima vittoria, le super favorite dell’edizione 2022-23. Se c’era qualche dubbio, la sfida del Bernabeu l’ha fugato. Anche se nel calcio, come nella vita, tutto può succedere. E quando di mezzo c’è un pallone…
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