Siamo solamente a poche ore dal triplice fischio dell’arbitro Jesus Gil Manzano che ha sancito la fine del primo capitolo dell’EuroDerby Milan-Inter, valevole come match di andata delle semifinali della Champions League 2023, ma è già tempo di fare analisi e bilanci. Il tabellone dello stadio Giuseppe Meazza in San Siro metteva in bella evidenza il risultato, un 2-0 esterno in favore della compagine nerazzurra che ora si concentra verso il match di ritorno con grande ottimismo. La finale di Istanbul del 10 giugno sembra davvero ad un passo.
La super-prestazione dell’Inter
La formazione allenata da mister Simone Inzaghi ha messo in scena, specialmente nel primo tempo, una delle sue versioni migliori di questa stagione. Forse la più scintillante. Intensa, decisa, con le idee ben chiare, e la capacità di rendersi pericolosa in ogni momento. Le reti di Edin Dzeko (dopo soli 8 giri di lancette) Henrikh Mkhitaryan (al minuto numero 11) e il clamoroso palo di Hakan Çalhanoğlu al 16°, potevano già avere mandato i titoli di coda al doppio confronto in salsa meneghina. L’Inter, in una serata da incorniciare, può però rammaricarsi.
I nerazzurri si mangiano le mani…
Nel momento di massima difficoltà dei rivali la squadra nerazzurra non ha avuto il cosiddetto “killer istinct”, ovvero andare a chiudere definitivamente i conti, realizzando un terzo o quarto gol. Le occasioni non sono mancate, e fino alla metà del primo tempo la sensazione, nettissima, è che il Milan fosse un pugile contato in piedi. Pronto a cadere al tappeto. Invece, la squadra di mister Stefano Pioli ha saputo stringere i denti e far passare la tempesta, rimanendo su un doppio svantaggio che, per come si erano messe le cose, è quasi guardare il bicchiere mezzo pieno.
Il secondo capitolo
A questo punto cosa dovremo attenderci dalla rivincita di martedì sera? I nerazzurri, che giocheranno davanti al proprio pubblico, cercheranno di tenere alta la concentrazione per condurre in porto una qualificazione alla finale che, fino a questo momento, non appare in discussione. Starà a Sandro Tonali e compagni mettere in dubbio questo assunto. L’impresa, perchè di impresa si tratta, sarà quanto mai complicata, ma tutt’altro che impossibile. La Champions League ci ha abituato a ogni possibile scenario, anche con svantaggi più ampi.
Il Milan può ancora sperare?
Certo è che la formazione rossonera dovrà cambiare spartito nel secondo capitolo della Stracittadina. In primo luogo a livello mentale, evitando il “buco nero” rappresentato dai primi 20 minuti della sfida di ieri, in secondo luogo tornando la squadra “cattiva” che si era vista nei 180 minuti contro il Napoli, oppure nella rincorsa-Scudetto di un anno fa. Se, infatti, il Milan abbassa un attimo il livello di intensità ed attenzione, rischia di diventare una squadra “normale” e non una compagine che può impensierire chiunque.
Su cosa potranno puntare i rossoneri?
Molto, oggettivamente, dipenderà dal rientro di Rafael Leao. Senza la qualità e gli strappi del portoghese le chance saranno oggettivamente ridotte al lumicino. Con il classe 1999 in campo, invece, tutto potrebbe cambiare. Ma, oggettivamente, senza il “vero” Milan, sarà davvero complicato pensare ad una possibile rimonta di questo tenore. L’Inter attende con la consapevolezza di essere nel proprio miglior momento dell’annata sotto ogni punto di vista. I rossoneri, invece, vogliono rispondere e proveranno a fare la storia. Ci attende un derby di ritorno davvero da cuori forti. Tranquilli però, sarà sufficiente attendere sei giorni e sapremo quale delle due milanesi si imbarcherà da Malpensa in direzione Istanbul per il grande sogno Champions.
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