Una Roma incerottata, di lotta e poco di governo, costretta a far giocare i suoi migliori calciatori a tempo determinato, riesce a battere un buon Bayer Leverkusen e può arrivare a Budapest.
Ancora una volta Josè Mourinho legge una partita europea come si deve fare. Prima di tutto pensarla lunga 180 minuti e non 90 come ad esempio ha fatto la Fiorentina di Italiano, venendo punita da un Basilea complessivamente inferiore.
Insieme a questo poi è riuscito a disinnescare l’elemento più pericoloso dei tedeschi, ovvero la capacità creativa di Florian Wirtz, un calciatore che ha fatto poco ma quel poco che ha fatto ha dimostrato che diventerà un grande giocatoe.
Terza scelta-idea vincente, Edoardo Bove. Certo le possibilità in panchina erano davvero pochissime, ma far crescere così tanto un calciatore in un solo anno e dargli la tranquillità di giocare una semifinale europea a quel livello è davvero di pochi.
Il ritorno sarà davvero difficile perché l’attacco attuale della Roma e tutto basato sulla forza e la difesa del Bayer ha una forza d’urto difficilmente superabile. Servirebbe un’ora di Dybala, la presenza di Smalling e almeno un tempo di Wijnaldum per poter essere molto più sereni. Potrebbe accadere, ma anche se non accadesse ci potrebbe essere sempre Mou a inventarsi ancora una nuova idea.
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