Rimontare uno 0-2 interno in una semifinale di Champions League si sapeva non sarebbe stata una impresa semplice, ma il Milan ieri sera non ha mai dato davvero la sensazione di poter far saltare il banco e ribaltare tutto. L’Inter ha gestito, senza particolari patemi, nel migliore dei modi il secondo atto dell’EuroDerby edizione 2023, andandosi a prendere la rivincita di quanto avvenuto 20 anni.
Inter, un poker storico
In quella occasione, dopo lo 0-0 in casa dei rossoneri, l’1-1 del ritorno con l’Inter padrone di casa aveva fatto la differenza. Questa volta no. 2-0 all’andata e 1-0 al ritorno. Quarto derby di fila vinto dalla squadra allenata da mister Simone Inzaghi. Dopo la SuperCoppa Italiana (3-0 in Arabia Saudita) e un 1-0 in campionato, il computo inizia a farsi notevole. Sono 360 minuti infatti che il Milan non segna ai “cugini”. Sintomo che mister Stefano Pioli non stia trovando il giusto antidoto alle mosse nerazzurre.
Rafa Leao non è stato sufficiente
La speranza dei rossoneri, nella serata di San Siro, aveva un nome: Rafael Leao. Il portoghese, out nella sfida d’andata per colpa di un problema muscolare, è stato recuperato davvero all’ultimo minuto per il secondo atto della Stracittadina ma, come si è visto poi in campo, è apparso lontano anni luce da una condizione fisica brillante. Se poi, come è avvenuto, la difesa avversaria non gli concede i tanto amati spazi nei quali sfruttare la sua fisicità strabordante, il tutto si complica.
La differenza tra i cugini
Come detto, il Milan fa una fatica dannata a pungere l’Inter. A livello di intensità si è visto qualcosa solamente a sprazzi, mentre nel complesso la sensazione è che la squadra di Simone Inzaghi avesse più qualità, più tecnica, più esperienza e più profondità a livello di rosa. Cosa manca, quindi, alla compagine guidata da Paolo Maldini per ridurre e azzerare il gap con i nerazzurri? In primo luogo non sbagliare il prossimo mercato. La sessione estiva 2022 ha prodotto ben poco. Thiaw è l’unico che sta scendendo in campo con regolarità. Origi, De Ketelaere, Vranckx, Dest e Adlì, invece, hanno dato poco o nulla alla causa rossonera in questa annata.
Ed ora, su cosa concentrarsi?
Nei prossimi acquisti potrebbe essere utile non perseguire solamente la tanto amata “linea verde” e, possibilmente, affiancare ai giovani anche qualche puntello (specialmente in attacco dove Giroud non può fare tutto da solo). Se dalla panchina fai uscire giocatori come Brozovic o Lukaku si spiega bene la questione della profondità di rosa, cosa anche a Stefano Pioli è mancata in maniera evidente. Le basi solide non mancano, ma vanno irrobustite. Un altro mercato estivo con troppi punti di domanda e poche certezze potrebbe costare a carissimo prezzo. La dirigenza rossonera è chiamata a tornare quella che non falliva una mossa, altrimenti il gap con Inter e rivali potrebbe aumentare invece che ridursi…
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