Questi sono i giorni in cui si decide il presente e anche il futuro, almeno a breve termine, della Juventus. Sul tavolo ci sono tre casi che scottano.
Prima di tutto la “questione plusvalenze”. Ci sono già stati dei passaggi con la penalizzazione di 15 punti, poi sospesa. Lunedì 22 maggio si dovrebbe avere la decisione finale, con tre ipotesi possibili: conferma dei -15 (poco probabile), penalizzazione diminuita (molto probabile), eliminazione della penalizzazione (molto poco probabile). Ci sarà poi la grana afflittività da considerare: se vengono tolti un numero di punti tali da non creare vero danno alla Juve, che pena è stata? (sarà la comunicazione di tante squadre che eventualmente resteranno fuori da Champions o Europa).
Una volta superato questo scoglio, un altro ormai è ben visibile all’orizzonte, quello che riguarda il “caso stipendi”. In poche parole, durante la pandemia la Juventus ha decurtato gli ingaggi a calciatori e staff tecnico, comunicandolo pubblicamente e al mercato, soldi però che sono comunque stati riconosciuti a calciatori e allenatore ma attraverso scritture private, le cosiddette “side letters” stipulate dagli agenti.
Senza patteggiamenti anche per questo caso si va a processo. Poiché si immaginano tempi brevi, la decisione ci sarà entro il 20 giugno. Per questo motivo l’eventuale nuova penalizzazione, che si pensa però più lieve rispetto a quella di quest’anno, dovrebbe essere scontata nella prossima stagione.
Ma c’è una terza spada di Damocle, l’UEFA. Se considererà giuste le sentenze e congrue le eventuali penalizzazioni, potrebbe chiedere solo una multa. Se invece considera poco afflittive le penalizzazioni, l’UEFA potrebbe squalificare la Juventus dalle proprie competizioni, arrecandole un danno economico davvero pesante.
La Juventus sul campo sta facendo quello che può, tra incomprensioni, problemi di natura tattica e infortuni. Ma il futuro della Juve si giocherà nel prossimo mese soprattutto in tribunale, tra Italia ed Europa.
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