Juventus e penalizzazioni, una storia che non finisce mai. La Corte federale d’Appello ha inflitto un taglio di dieci punti alla squadra di Max Allegri per il caso plusvalenze, cambiando nuovamente la classifica a tre giornate dalla fine del campionato e ricacciando indietro i bianconeri. Che all’improvviso, dopo essersi ritrovati improvvisamente in zona Champions League con i punti conquistati sul campo, si ritrovano a fare di nuovo il passo del gambero.
Per alcuni una punizione anche leggera per quanto accaduto, addirittura chirurgica, che lascia una residua possibilità alla Juventus di arrivare in Champions League nonostante la penalità. Ma il tempismo della notizia non è sicuramente dei migliori. A poca distanza dal calcio d’inizio della sfida contro l’Empoli, i bianconeri hanno ricevuto in pieno volto un montante di Iron Mike Tyson. E giocare una partita in una situazione emotiva simile non è facile, con il 4-1 finale figlio di una giornata convulsa.
Innanzitutto chiariamo il concetto: chi sbaglia paga ed è giusto che succeda. Ma negli ultimi mesi l’ambiente bianconero ha inevitabilmente vissuto con una spada di Damocle sulla testa. Una penalizzazione aleatoria, che appare ma forse scompare, poi viene cancellata ma in verità è solo sospesa. Per poter essere ricalibrata in corso d’opera, a fine campionato, ma con la possibilità che i giochi possano essere ancora aperti. Tanto è vero che la Juventus si riserva di leggere le motivazioni per valutare un eventuale ricorso.
Più volte si è visto questo giocare nell’incertezza da parte della squadra di Allegri, che probabilmente non ha reso secondo le aspettative anche per questo. Il tutto non deve però essere una scusa per un campionato che, per monte ingaggi e qualità della squadra, rimane deficitario. Poiché al momento della prima penalizzazione i bianconeri erano sprofondati 5-1 contro il Napoli, lontano 10 punti. Però se anche José Mourinho, nemico giurato di questi colori, non vede di buon occhio questa decisione della Corte federale d’Appello, un motivo ci sarà…
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