“Se testa e gambe mi daranno ancora le giuste motivazioni non ci sono motivi per smettere”. Gianluigi Buffon proprio non ne vuole sapere. Appendere i guantoni, per l’ex numero uno azzurro, sembra qualcosa di impossibile. Probabilmente la scrivania non fa per lui. La vede come una cosa troppa lontana dal suo essere. Lui che ha iniziato giovanissimo a calcare i campi della Serie A con il Parma e avrebbe tanto voluto riportarlo in Serie A. L’impresa purtroppo non gli è riuscita. Strano per uno capace di vincere mille trofei tra cui il Mondiale del 2006. Indimenticabile. Come quasi tutto quello che Gigi ha fatto nel corso della sua carriera sportiva.
Forse anche per questo, sabato sera al Tardini, Buffon è scoppiato in lacrime. Le emozioni hanno preso il sopravvento facendolo esplodere in un pianto a dirotto sotto la curva dei tifosi crociati, assiepati sulle tribune dello stadio di casa. Il loro contributo non è mancato. Anzi, hanno provato in tutti i modi a trascinare il Parma alla vittoria, verso quell’unico gol che avrebbe cambiato le sorti dei playoff, regalando ai gialloblù la finale contro il Bari. Ma il destino non era d’accordo. E beffardo, a pochi minuti dal 90′, ha interrotto sul più bello la conclusione a botta sicura di Bonny. Una carambola assurda, quella del minuto 83: sinistro secco sul primo palo, deviazione di puro istinto di Radunovic, traversa, riga e di nuovo traversa-fuori. Con il pallone che lentamente è tornato in campo.
Un portiere senza età
Un epilogo incredibile, che potrebbe aver messo la parola fine sulla carriera di uno dei più grandi portieri di sempre. O forse no. Il futuro di Buffon, infatti, non sembra lontano dai campi. La sua vita tra i pali potrebbe continuare ancora, nonostante i 45 anni suonati. D’altronde Gigi lo ha sempre detto: se si sente bene fisicamente e mentalmente non ha intenzione di smettere. Lo ha ribadito a marzo, poi a inizio maggio. Ogni qualvolta si è concesso a un microfono dalla sua bocca sono uscite le stesse parole: “Vedremo, non so cosa farò l’anno prossimo. La voglia che metto dà un senso a quello che faccio. Da sempre metto il massimo impegno nelle cause che sento mie, quindi finché continuerò ad avere la giusta energia e le mie prestazioni saranno di buon livello non lascerò il calcio”.
Certo, il ko nella semifinale dei playoff con il Cagliari è stato un brutto colpo. E brucerà per parecchio tempo, un po’ come quel trionfo in Champions League mai arrivato. Un motivo in più per proseguire un altro anno insieme, per andare a caccia di questa impresa finora solo sfiorata. A febbraio del 2022 il presidente Kyle Krause ha rinnovato fiducia e contratto a Gigi, prolungandogli l’accordo fino a giugno 2024 . Dipenderà solo ed esclusivamente da lui. Dalla sua testa e dalle sue gambe. Se non si sarà stufato siamo certi che a luglio lo rivedremo in ritiro con il suo Parma più carico che mai. La squadra che ha creduto in lui quando era giovane e che lo ha lanciato tra i professionisti a soli 17 anni. Un debito che Buffon intende ripagare prima di appendere i guantoni. Parola di campione del mondo.
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