Zero su due. Questo al momento il bilancio delle finali europee per l’Italia, che sognava uno storico en plein sfumato in maniera ingloriosa e anche con qualche polemica. Fiorentina e Roma sono state costrette a riguardare Siviglia e West Ham alzare le coppe di Europa League e Conference League, masticando amaro per quanto visto in campo.
Salto indietro nel tempo di otto giorni, alla Puskas Arena di Budapest. Quella tra Roma e Siviglia è stata una partita che definire agonistica è poco. Tanti muscoli, tanta corsa e nessuna squadra che, in fondo, è riuscita a prevalere sull’altra. Agonistica, nervosa e agonica per i suoi 146 minuti giocati, tra le sfide più lunghe che la storia del calcio ricordi.
Un finale amaro ai rigori, con il mai battuto Mourinho che ha mandato dal dischetto tre giocatori non proprio avvezzi come questi momenti. Dovuto anche alle condizioni fisiche della squadra non troppo brillanti. Ma quel rigore non dato sul tocco di mano di Fernando, nemmeno rivisto dal Var, grida ancora vendetta. Sia chiaro però: non quella che hanno provato ad avere i tifosi giallorossi alla vista dell’arbitro Taylor…
Ieri invece è stato il turno della Fiorentina. Che torna a casa da Praga con la consapevolezza di avere qualcosa in più degli Hammers, ma di tornare a casa a mani completamente vuote. Pallino del gioco in mano, i viola non sono riusciti a concretizzare una certa predominanza in campo, venendo poi uccellati proprio dalle proprie abitudini: una difesa alta, troppo alta (e un Igor troppo distratto) poco prima del 90′ che ha concesso a Jarrod Bowen di segnare il gol che è valso il trofeo.
Anche qui però una strizzata d’occhi c’è. Non per quanto successo in campo, con Del Cerro Grande che si è ben comportato, ma per quanto caduto sul rettangolo di gioco. Poco dopo la mezz’ora Cristiano Biraghi è stato vittima di un lancio di oggetti abbastanza copioso dai tifosi inglesi, venendo colpito alla nuca da una sigaretta elettronica e proseguendo la partita con un vistoso turbante in testa. Comportamenti che, al giorno d’oggi, dovrebbero essere sanzionati. Ma visto che il capitano della Fiorentina si è rialzato e ha continuato a giocare, con la partita portata avanti fino al fischio finale, non ci sono chance di vittoria a tavolino.
Zero su due dunque. Rimane solo l’Inter, nella sfida sulla carta più difficile contro il Manchester City. Ma anche nella partita più importante di tutte, la Champions League. Rimane l’ultima possibilità per l’Italia di alzare un trofeo. E sappiamo che, quando si è spalle al muro, di solito si tirano fuori le unghie…
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