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Azzurri

L’Italia Under 21 ha talento, ma difesa e modulo fanno pensare. Cosa migliorare per avanzare agli Europei

La squadra del ct Paolo Nicolato deve avere il coraggio di compiere se stessa abbracciando fino in fondo le proprie caratteristiche

Italy's goalkeeper Marco Carnesecchi, right, and Caleb Okoli react in frustration after Switzerland's Kastriot Imeri, not seen, scores his side's first goal, during the Euro 2023 U21 Championship soccer match between Switzerland and Italy at the Cluj Arena stadium in Cluj, Romania, Sunday, June 25, 2023.(AP Photo/Raed Krishan)

La rocambolesca vittoria 3-2 contro la Svizzera ha avuto il grosso merito di tenere l’Italia Under 21 ancora in corsa per la qualificazione ai quarti di finale degli Europei di categoria in corso di svolgimento in Georgia e Romania.

ENIGMA

Tuttavia dopo due partire (la sconfitta 2-1 all’esordio contro la Francia e, appunto, il successo contro gli elvetici) la Nazionale allenata da Paolo Nicolato non ha convinto appieno.

FRAGILITÀ

I quattro gol subiti in due partite sono troppi per una formazione che vuole arrivare in fondo ad un torneo che tra l’altro qualifica anche alle Olimpiadi.

SVOLTA

Il ct degli Azzurrini ha puntato con decisione sul 3-5-2 come modulo di riferimento, nonostante tutte le gare di qualificazioni (ad eccezione delle ultime due) siano state giocate con il 4-3-3.

RISPOSTE CONTRASTANTI

Le risposte avute, però, sono state contrastanti: se nelle ultime due partite del girone di qualificazione sono arrivati un pareggio (con la Svezia) e una vittoria (con l’Irlanda), il 2022 si è chiuso con il pareggio contro il Giappone e i ko con Inghilterra e Germania.

FIDUCIA

Le amichevoli pre-Europeo dello scorso marzo, però, avevano restituito fiducia circa il percorso tattico intrapreso da Nicolato e dal suo staff considerati i successi con Serbia e Ucraina.

VARIABILI

Le novità nelle convocazioni (la chiamata per Sandro Tonali e Wilfried Gnonto e l’autoesclusione di Moise Kean) hanno però cambiato lo scenario, ma soprattutto le caratteristiche dei giocatori a disposizione del ct.

PRUDENZA

Al di là di questo, in ogni caso, l’Italia è andata in difficoltà quando ha scelto di adottare un atteggiamento passivo con un baricentro basso e uno scarso pressing. 

FRAGILITÀ

In quel contesto sono emerse anche delle fragilità a livello individuale, con gli Azzurrini che si sono mostrati in difficoltà a difendere in modo posizionale a ridosso della propria porta. 

CONTROLLO 

È successo tanto nelle fasi iniziali con la Francia quanto nella ripresa contro la Svizzera, una partita certamente influenzata dall’uno-due a inizio ripresa con cui gli elvetici hanno riaperto la partita, ma propiziata anche dalla scelta di provare a gestire la partita col risultato, invece, di perdere del tutto il controllo.

PARADOSSO

Paradossalmente, infatti, gli Azzurrini hanno concesso di più proprio quando hanno cercato di badare più a limitare gli avversari che non a fare la propria partita.

LIBERTÀ

La migliore versione di sé, invece, la Nazionale di Nicolato l’ha mostrata quando ha potuto liberare il proprio talento all’interno di un atteggiamento offensivo e che rendesse l’Italia protagonista della gara con la volontà (e le capacità) per indirizzare il contesto tattico.

CORAGGIO 

Ora la Nazionale dovrà avere il coraggio di riuscire a compiere se stessa, abbracciando le proprie caratteristiche e inclinazioni accettando di giocare senza freni preventivi nelle scelte tattiche.

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