Thuram all’Inter e non alla Juventus, Weah in bianconero e non al Milan. Non è uno scenario distopico né un tentativo di revisionismo storico, ma l’inizio del calciomercato italiano per la stagione 2022/23.
NEXT GENERATION
Naturalmente si tratta della seconda generazione: Lilian Thuram e George Weah hanno appeso gli scarpini al chiodo e intrapreso percorsi che li hanno portati lontano dal calcio, il francese soprattutto nella lotta al razzismo e il liberiano al servizio della politica del proprio paese.
SOTTOSOPRA
Se è vero che Timothy Weah è stato impiegato soprattutto come esterno alto, il classe 2000 ha tenuto a specificare che suo ruolo preferito è quello di esterno basso, meglio ancora se verrà impiegato a tutta fascia nel 3-5-2 o affini che potrebbe disegnare Massimiliano Allegri.
IMPRINTING
Un percorso al contrario rispetto a quello intrapreso da Marcus Thuram che invece gioca molto più avanti rispetto al padre, anche grazie ai palleggi con gente come Thierry Henry, Lionel Messi e Ronaldinho quando il padre ha militato nel Barcellona. Da lì la volontà di provare a essere decisivo anche in zona gol.
AMARCORD
Si tratta in ogni caso di due colpi amarcord che solleticano l’immaginario e la nostalgia dei tifosi italiani, anche se certamente farà effetto vedere quei cognomi stampati su maglie che inizialmente appariranno quelle sbagliate.
VALORE
Al di là dell’aspetto nostalgico, almeno inizialmente, né Thuram né Weah appaiono come gli acquisti capaci di spostare gli equilibri sul campo, quanto piuttosto investimenti a basso costo da valorizzare e, almeno inizialmente, utilizzare come comprimari.
ASPETTATIVE
Starà poi a loro essere all’altezza del nome dei rispettivi padri, campioni che hanno scritto pagine di storia del campionato italiano. A Marcus e Timothy il compito di smentire lo scetticismo che ne circonda l’arrivo in Serie A.
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