Il formato spezzatino, l’aumento degli abbonamenti e dei relativi costi, la voglia di tornare allo stadio post Covid. Tutti elementi che stanno aiutando a spingere gli abbonamenti.
Boom
Le aperture delle campagne abbonamenti di diverse squadre hanno infatti fatto registrare da subito numeri importanti.
Anticipo
Qualcuno è partito anche con largo anticipo, anche per sfruttare l’onda del finale di stagione come la Roma che già il 17 maggio aveva staccato mille tessere in un’ora.
Fede
Anche Atalanta, Bologna e Fiorentina hanno iniziato con il botto la propria campagna di sottoscrizione e anche il Napoli vuole sfruttare l’onda lunga dello scudetto.
Allarme ritentato
Alla Juventus nonostante il malumore dei tifosi, si viaggia verso la conferma dei numeri della passata stagione.
Addio a San Siro
A San Siro, il Milan hanno superato il tetto dei 40mila abbonamenti, mentre i nerazzurri, aprendo la vendita libera, puntano al soldout. Uno scenario da tenere in considerazione nella partita per l’eventuale abbandono del Meazza.
Spezzatino
Il formato scelto dalla Lega di Serie A con le partite spalmate su tre giorni se da un lato impedisce di pianificare con largo anticipo i propri impegni, dall’altro non vincola necessariamente alla domenica i tifosi, rendendo appetibile la sottoscrizione dell’abbonamento anche a chi non consacra totalmente il weekend alla propria squadra.
Conti in tasca
Il fatto, poi, che gli abbonamenti delle pay-tv siano sempre più vincolanti in termini di condivisione degli account e sempre più onerosi, riduce la distanza tra i costi di divano e stadio.
Emozione
Senza contare che, dopo lo stop imposto dal Covid, si è generata una voglia maggiore di fruire gli eventi live dal vivo, partite incluse.
Ricambio
In questo senso una spinta è arrivata anche dal campo. Lo scudetto del Napoli – e più in generale le quattro vincitrici diverse nelle ultime quattro stagioni – ha mostrato come la Serie A possa essere tornata contendibile, aumentando l’interesse.
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