Dove eravamo rimasti con l’Inter? I tifosi nerazzurri si ricordano perfettamente l’ultima volta che hanno visto in campo la squadra guidata da mister Simone Inzaghi. Le lacrime sgorgavano copiose sul manto erboso dello stadio Ataturk di Istanbul. Il Manchester City alzava al cielo la sua prima Champions League della storia, mentre Lautaro Martinez e compagni si mangiavano le mani per una Finale persa per il gol di Rodri al termine di 90 minuti giocati letteralmente alla pari contro Haaland, De Bruyne (finché è rimasto in campo) e compagni. La squadra nerazzurra era reduce da un finale di stagione con la tavoletta dell’acceleratore a tutta. Percorso netto in campionato che aveva reso possibile un comodo terzo posto, quindi cavalcata europea davvero scintillante. Da quella serata sono trascorsi solamente 46 giorni, ma sono numerose le cose che sono cambiate in casa Inter.
Il mercato nerazzurro
Le operazioni in entrata: riscatto di Asllani dall’Empoli (10.0 milioni), acquisto di Bisseck dall’Aarhus (7.0 milioni), Frattesi dal Sassuolo (per ora 6.0 milioni per il prestito), riscatto di Acerbi dalla Lazio (3.5 milioni), quindi arrivi a parametro zero di Thuram, Di Gennaro e Cuadrado. Movimenti in uscita: cessione di Onana al Manchester United (52.5 milioni), Pinamonti al Sassuolo (20.0), Brozovic al’Al-Nassr (18.0), Mulattieri al Sassuolo (6.0), Pirola alla Salernitana (5.0), Colidio al River Plate (4.5), quindi addii di Skriniar, Lukaku, Dzeko, Handanovic e Gagliardini.
Il caso-Lukaku
Come si può valutare, dunque, (al momento si intende) la rosa a disposizione di mister Simone Inzaghi? In primo luogo dobbiamo sottolineare che la formazione nerazzurra è ancora ampiamente da completare, specialmente nel reparto offensivo. L’addio di Lukaku, travolto dalle voci di mercato sull’asse Chelsea-Juventus, ha segnato un mancato ritorno che era dato pressoché per scontato dalla società capeggiata da Beppe Marotta. Il dietro-front del belga ha aperto un capitolo spinoso, ovvero quello dell’attaccante da inserire in un reparto che vede Lautaro Martinez, Thuram e Correa.
Il caso-portiere
Al netto di questo, la squadra milanese appare già rodata e con molte certezze. Manca, e non è un aspetto di poco conto, il portiere. L’addio in un colpo solo di Onana e Handanovic rende necessario l’arrivo di un estremo difensore di spessore e esperienza. Il nome di Sommer del Bayern Monaco è quello più caldo, ma la trattativa non è ancora conclusa. Per il resto Simone Inzaghi ha a disposizione una formazione che conosce a menadito e che ha già portato in alto tra vittorie di Coppa Italia e Supercoppa e, come detto, Finale di Champions League.
Da cosa ripartiranno i nerazzurri
L’Inter 2023-2024 ripartirà dai propri capisaldi. Lo schema, ovviamente, sarà il 3-5-2 con Acerbi, Bastoni e Darmian in difesa (dove si è aggiunto Bisseck), quindi sulle fasce non mancheranno le frecce. A sinistra Dimarco e Gosens, a destra Dumfries e Cuadrado. In mezzo al campo tutto ruoterà attorno a Calhanoglu che dovrà giocare da regista per tutta la stagione e dovrà non far rimpiangere Brozovic. Ai suoi lati Barella, Frattesi e Mkhitaryan (al momento c’è ancora Sensi), quindi in avanti un attacco che poggerà sulle spalle di Lautaro Martinez.
Obiettivo: Scudetto
I nerazzurri arrivano da due annate nelle quali hanno brillato, e non poco, nelle coppe, ma hanno deluso le attese in campionato. Nel 2021-2022 è arrivato lo Scudetto del Milan dopo il confronto diretto, mentre un anno fa la squadra di Simone Inzaghi non ha mai dato la sensazione di poter competere contro un Napoli schiacciasassi. Nel 2023-2024 l’imperativo sarà tornare a vincere anche in Serie A. La rosa appare come una delle più attrezzate, se non la più attrezzata, per vincere. Il peso di questo pronostico potrebbe farsi sentire, ma se Marotta e Ausilio saranno in grado di andare a completare il roster a dovere, l’Inter non potrà non partire in prima fila (assieme al Napoli) nella griglia di partenza virtuale della prossima annata.
Continua a leggere le notizie di OA Sport Calcio e segui la nostra pagina Facebook