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Chi sono i debuttanti, i ritorni e le novità dell’Italia di Luciano Spalletti

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E’ uscita la prima lista dei convocati del nuovo corso di Luciano Spalletti sulla panchina della nazionale azzurra: in vista dei due match valevoli per le qualificazioni agli Europei del 2024 in Germania con Macedonia del Nord e Ucraina, l’ex allenatore del Napoli ha diramato la rosa per i primi impegni ufficiali del ciclo post Roberto Mancini.

L’Italia deve necessariamente ottenere due vittorie per rientrare in zona qualificazione: per staccare il pass per la Germania, gli azzurri hanno la necessità di piazzarsi nelle prime due posizioni della classifica del girone C, in questo momento comandato dall’Inghilterra con 12 punti. La squadra di Luciano Spalletti sarebbe esclusa per ora – anche se con il terzo posto in Nations League gli azzurri si sono assicurati quantomeno i playoff – con soli 3 punti all’attivo ottenuti in due partite alle spalle dell’Ucraina, seconda, la quale ha ottenuto 6 punti, ma con un match in più.

Nella lista dei 29 giocatori chiamati da Spalletti da segnalare la presenza di Nicolò Casale: il centrale della Lazio è alla prima convocazione ufficiale della sua carriera in nazionale, dopo aver disputato un paio di stage nel 2022. Torneranno a vestire la maglia azzurra anche Cristiano Biraghi, Gianluca Mancini e Manuel Locatelli, la cui ultima chiamata risale al giugno del 2022, mentre Mattia Zaccagni si riprende un posto in nazionale, dopo che Mancini lo aveva escluso per motivi disciplinari da marzo dello stesso anno.

Per il resto, la formazione sarà composta da quasi tutti gli stessi uomini che hanno caratterizzato le ultime uscite con Mancini CT: tra le assenze più illustri, annoveriamo quelle di Leonardo Bonucci, Jorginho, Marco Verratti e Domenico Berardi, non chiamati da Spalletti considerato il poco minutaggio avuto in quest’inizio di stagione. Negli impegni della prossima settimana, quindi, potremo vedere un’Italia molto simile a quella vista con Mancini sia nel modulo – probabilmente Spalletti ricorrerà al 4-3-3, sia nei titolari per non stravolgere una squadra a cui serve un periodo di transizione per abituarsi al cambio in panchina.

Foto: Lapresse

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