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Calcio italiano

Perché il turnover dell’Inter non ha funzionato? Thuram e Calhanoglu irrinunciabili

L’Inter mette in archivio la trasferta di San Sebastian con un punto e tanti dubbi. Troppo turn-over per l’esordio europeo?

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Foto: LaPresse

L’Inter fa il suo ritorno in Italia dopo l’esordio in Champions League con la sensazione di poter tirare un deciso sospiro di sollievo. Il match giocato ieri sera all’Estadio Municipal de Anoeta ha proposto una formazione nerazzurra in difficoltà come non la si vedeva da tantissimo tempo. Tra finale della scorsa annata, e inizio della attuale, dopotutto, la squadra di mister Simone Inzaghi ha fatto pressoché percorso netto.

Anche la Finale di Champions League della scorsa edizione, persa per 1-0 per mano del Manchester City, aveva messo in mostra una formazione tosta e pronta a vendere cara la pelle fino all’ultimo minuto, com’è poi successo. Ieri sera a San Sebastian, invece, l’Inter ha faticato oltre il dovuto, contro una avversaria di valore e che giocava in casa, certo, ma che sulla carta non doveva rappresentare uno “spauracchio”.

Il campo, che è sempre il giudice perfetto, ha dimostrato ben altro. Sin dall’avvio, infatti, la compagine interista ha faticato parecchio. Troppo. La Real Sociedad ha iniziato a spron battuto con ritmi alti, intensità e, soprattutto, il gol del vantaggio dopo un errore in fase di disimpegno di Bastoni. Un 1-0 che ha fatto male a Lautaro Martinez e compagni, che per lunghi tratti del match hanno pensato più a non subire la seconda rete, piuttosto che andare a riaprire i conti.

Solamente dopo i cambi che hanno fatto entrare in scena Dimarco, Frattesi e Thuram hanno iniziato a modificare le cose, senza dimenticare l’assenza per infortunio di Calhanoglu, sostituito da un ancora troppo acerbo Asllani in cabina di regia. Simone Inzaghi ha proposto diverse modifiche rispetto alla formazione iniziale del derby.

Pavard in difesa non ha certo fatto male, mentre Carlos Augusto, il regista ex-Empoli ed Arnautovic non hanno certamente brillato. L’Inter 2023-2024 ha ancora bisogno di un minimo di fase di rodaggio per permettersi tanti cambi senza risentirne. Il lavoro del tecnico ex-Lazio andrà proprio in questa direzione per procedere in maniera spedita su ogni fronte, proprio come accaduto nella scorsa annata.

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