“50.000 fischietti a San Siro”: cosa succederà per il ritorno di Lukaku a Milano? Stadio incandescente

Una ferita ancora non rimarginata. Le scelte di Romelu Lukaku hanno caratterizzato l’estate del calciomercato italiano. Con tutti i crismi di un adolescente che, annoiatosi della sua prima ragazzina, è andato in cerca di altro: il ghosting all’Inter, i contemporanei tentativi di approccio alla Juventus e poi, dopo un po’ di attesa, l’arrivo della Roma pronto ad accoglierlo e a farlo sentire come un re. Mentre i nerazzurri, ormai rassegnati, hanno dato a Thuram la titolarità, trovando un partner al momento perfetto per Lautaro Martinez.

Tutti contenti dunque. Non proprio. Perché la tifoseria interista si è legata al dito il comportamento del belga, tifato e supportato anche nei momenti più difficile della sua avventura in nerazzurro. Non ci si aspettava un tradimento del genere, dopo le innumerevoli difese da critiche e offese. E così la Curva Nord sta preparando la sua vendetta, con più di tre settimane di anticipo.

Prima del match con il Benfica di Champions League, i tifosi della Curva Nord hanno distribuito un messaggio nella fanzine della partita, con l’idea per ‘celebrare’ il ritorno di Lukaku da avversario al Meazza il prossimo 29 ottobre. 50mila fischietti, da utilizzare ogni qual volta il calciatore avrà il pallone. Un messaggio chiaro, che rende noto come la curva interista non abbia ancora digerito questo tradimento

IL MESSAGGIO DELLA CURVA NORD DELL’INTER 

“Il 29 ottobre è una data da segnare in rosso per far sentire tutto il disgusto che proviamo verso chi ci ha voltato le spalle nel modo più indegno. Un personaggio che si è dimostrato un piccolo uomo, perché prima di essere un campione bisogna essere uomini e saper rispettare la parola data; ti abbiamo difeso a spada tratta e ci hai ripagato voltandoci le spalle. Prima dell’incontro con la Roma la Nord distribuirà, in allegato alla fanzine, 50mila fischietti da utilizzare a perdifiato ad ogni tocco di palla di chi ha tradito la nostra maglia. Facciamo vedere a tutti come merita di esser trattato chi si è mostrato indegno di indossare i nostri colori“.

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