Il gol che ha sbloccato il derby di Torino tra Juventus e granata riappacifica Federico Gatti con il popolo bianconero.
Dubbi
Non che ci fosse stata una rottura, ma l’autorete con il Sassuolo e le successive parole di Massimiliano Allegri che aveva esaltato Daniele Rugani nel giorno dell’esclusione dello stesso Gatti avevamo fatto sorgere qualche dubbio tra i tifosi juventini.
Snodi
Dubbi relativi all’effettivo valore di un giocatore trovatosi titolare in uno dei top club italiani dopo un percorso particolare, tutt’altro che lineare e, almeno nella sua conferma a Torino, piuttosto casuale.
Rabbia
Nonostante questo, a fare la differenza è stata la motivazione – o per meglio dire la rabbia – con cui Gatti si è aggrappato alle proprie qualità, ma anche ai propri limiti e a questa opportunità insperata.
Narrazione
Una narrazione che ha subito attecchito nell’ambiente bianconero, capace di evocare – pur con le differenze del caso – altre storie, come quella di Moreno Torricelli, e accompagnata da una dedizione totale.
Condanna
Dopo l’errore con il Sassuolo – per quanto commesso in concorso di colpa -, Allegri l’ha punito con un turno di stop e le carezze a Rugani, un giocatore che pareva totalmente fuori dalle opzioni della Juventus, rimasto a Torino più per mancanza di strade alternative (proprie e del club) che per reale convinzione.
Redenzione
Gatti è però tornato titolare già con l’Atalanta, in un match in cui rabbia e sofferenza sono state le cifre di una partita che la Juventus ha chiuso senza perdere e senza subire gol. Quindi la rete contro il Torino a spianare la strada verso la vittoria nel derby con tanto di rilancio in classifica.
Futuro
In un’epoca di difensori dai piedi educati, Gatti ha quel sapore un po’ rétro, di un giocatore d’altri tempi, di un ragazzo normale che ce l’ha fatta. E anche Luciano Spalletti ora se l’è portato in Nazionale. I margini di crescita di rendimento sono importanti, a patto di continuare a conservare questa rabbia.
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