Ormai siamo abituati: il CT dell’Italia convoca una rosa ampia di giocatori in vista di partite ufficiali, ma già prima dell’inizio del ritiro alcuni non si presentano a Coverciano e altri abbandonano il gruppo nei giorni a seguire. Le motivazioni sono sempre fisiche, ma ormai questa diaspora si sta rivelando una spiacevole abitudine. La Nazionale si deve così privare di atleti importante in vista di incontri decisivi per le sorti dell’azzurro: una fuga che non fa bene al movimento tricolore e che inevitabilmente risulta penalizzante.
Non fa eccezione la marcia di avvicinamento alle sfide contro Macedonia del Nord e Ucraina, che tra venerdì 17 e lunedì 20 novembre determineranno se l’Italia si qualificherà agli Europei 2024 o se dovrà passare dai playoff primaverili per accedere alla rassegna continentale (servirebbe una vittoria all’Olimpico per garantirsi due risultati su tre nell’altro match, altrimenti bisognerà andare a vincere contro l’Ucraina). Già prima dell’inizio del raduno hanno dato forfait Alex Meret (portiere del Napoli), Davide Calabria (difensore del Milan) e Rafael Toloi (difensore dell’Atalanta). Stamattina ha salutato anche Manuel Locatelli (centrocampista della Juventus).
La lista sembra essere destinata ad allungarsi nei prossimi giorni: Andrea Cambiaso (difensore della Juventus) ha una caviglia gonfia, Bryan Cristante (centrocampista della Roma) è alle prese con un affaticamento muscolare, Jorginho (centrocampista dell’Arsenal) ha dei punti in testa rimediati nell’ultima partita. Luciano Spalletti aveva convocato 29 uomini nella giornata di venerdì, oggi si sono già ridotti a 25 e di questi tre sono in dubbio.
Il tecnico ha già annunciato che potrebbe procedere a nuove convocazioni, ma nei fatti si naviga in acque tutt’altro che abbondanti di pesci e non è per nulla semplice trovare delle alternative, soprattutto a centrocampo dove al momento sembrano esserci ben pochi elementi di spessore oltre a quelli chiaramente convocati dal toscano. La triste realtà è che ormai la Nazionale sembra essere al margine dell’interesse pubblico: le società la vedono come un peso e come un fastidio per i propri giocatori, spesso il CT non può avere a disposizione chi vorrebbe e l’Italia si trova costretta a inseguire.
Dopo aver mancato due qualificazioni consecutive ai Mondiali, si rischia anche di saltare gli Europei, tra l’altro da detentori del titolo. I campanelli d’allarme sono stati molteplici nelle ultime stagioni, ma non sono mai stati ascoltati e Spalletti non può certo inventare i miracoli. Serviranno 180 minuti da leoni per meritarsi il biglietto continentale, sperando che queste diaspore tornino a essere l’eccezionale e non la costante di ogni finestra.
CHI HA LASCIATO LA NAZIONALE PRIMA DEL RITIRO
Alex Meret
Davide Calabria
Rafael Toloi
Manuel Locatelli
CHI RISCHIA DI LASCIARE LA NAZIONALE
Jorginho
Bryan Cristante
Andrea Cambiaso
Foto: Lapresse
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anton
13 Novembre 2023 at 18:49
il problema non e’ recente ma va avanti da tempo, la UEFA e la FIFA non vogliono capire che le nazionali devono essere concentrate tutte in un mese, alternarsi con campionati e coppe nazionali, coppe europee e nazionali e’un problema enorme per giocatori e societa’che sono quelle che poi ci rimettono. Giocare -10 mesi ogni 3 giorni non e’ possibile, non si puo’ e’ deleterio per tutti, calciatori, societa’ e pubblico. Basterebbe condensare il tutto tra il 20-25 maggio il 20-25 giugno. 3 settimane di ferie e il 15 luglio si va in ritiro per iniziare la stagione. E’ chiaro che durante la stagione le nazionali vengono snobbate dai tifosi e anche dai giocatori che subiscono stress fisico e mentale enorme. Purtroppo si pensa solo ai soldi fregandosene altamente delle persone.