Ancora qualche ora e l’Italia di Luciano Spalletti conoscerà il suo destino ai prossimi Europei. Alle ore 18.00 ci sarà il sorteggio dei gironi per la competizione continentale, con gli azzurri inseriti in quarta e ultima fascia a causa dei 14 punti totalizzati nel raggruppamento di qualificazione, Con il rischio di beccare un vero e proprio girone di ferro. Analizziamo insieme le tre urne da cui conosceremo il cammino dei campioni continentali in carica.
PRIMA FASCIA
C’è poco da dire, in prima fascia ci sono solo le squadre migliori del lotto, quelle che hanno fatto meglio durante il turno di qualificazione: Portogallo, Francia, Spagna, Belgio, Inghilterra ed i padroni di casa della Germania. Gli azzurri sono chiamati quantomeno ad un big match nel raggruppamento: la Francia fa paura per talento a disposizione, i lusitani sono stati perfetti in quest’anno e mezzo. Chi potrebbe rappresentare un buon partito è il Belgio, con cui abbiamo spesso disputato partite di alto livello, e i padroni di casa tedeschi, ancora in fase di rinnovamento.
SECONDA FASCIA
La seconda urna comprende le vincitrici dei gironi che hanno totalizzato meno punti e la migliore seconda del lotto. E, in maniera paradossale, presenta meno scogli rispetto alla terza fascia. L’avversaria più problematica sarebbe la Danimarca, dotata di talento e con Rasmus Hojlund che si sta imponendo come punto di riferimento in attacco, ma le altre avversarie risulterebbero meno problematiche: Austria, Ungheria, Albania, Romania e la Turchia di Vincenzo Montella (seppur con qualche giovane parecchio interessante, come Yildiz) sono squadre alla portata.
TERZA FASCIA
Più pericoli in quest’urna rispetto alla seconda. Due le squadre da cui doversi guardare attentamente; la prima è l’Olanda, che ha avuto a lungo la qualificazione in bilico, ma perché ha dovuto fare i conti con la Francia nel gruppo B. La seconda è invece la Croazia, sorpresa dall’ottima Turchia e dunque seconda. Abbordabili le altre squadre, ma da prendere con le molle: Scozia, Slovacchia, Repubblica Ceca e Slovenia sarebbero comunque delle buone chiamate.
Foto: LaPresse
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