La Lazio è la prima squadra ad accedere ai quarti di finale di Coppa Italia. In una partita che non regala troppe emozioni, basta il primo gol nel Bel Paese di Matteo Guendouzi per abbattere il Genoa, imbottito di riserve da Gilardino. I biancocelesti, che perdono Isaksen per infortunio, attendono ora la vincente di Roma-Cremonese.
PAGELLE LAZIO-GENOA 1-0
LAZIO
Ivan Provedel 6. Non viene praticamente mai impiegato durante la partita, con il Genoa che è volenteroso ma impreciso nel trovare la porta.
Elseid Hysaj 6. Una giornata non troppo complicata per il terzino albanese: il Genoa non va mai dalle sue parti e lui non si
Mario Gila 6. Il più traballante della difesa della Lazio all’inizio. Non dà mai quella sensazione di sicurezza, sbagliando più di un intervento nella prima frazione. Ma è vitale attorno all’ora di gioco, mettendoci una pezza su Retegui.
Patric 6,5. Non si vede molto, e quando si scrive questo di un difensore significa che non ha fatto errori. Preciso. (Al 65′ Adam Marusic 6. Diligente in mezzo alla difesa, e non è nemmeno la sua posizione solita.)
Luca Pellegrini 6,5. Molto preciso sulla sinistra, prova a spingere ogni volta che può. Dalla sua zona nasce il gol dell’1-0, mette spesso in difficoltà Hefti. Nel finale appare nervoso con il giovane Fini che prova a puntarlo.
Matteo Guendouzi 7,5. Nel primo tempo domina la partita. Non solo il gol, il primo in Italia, ma tante giocate, inventando per i propri compagni. Un vero e proprio leader, piano piano imprescindibile per Sarri.
Nicolò Rovella 6. Preferito a Cataldi in cabina di regia, con un Guendouzi in versione polipo gli diventa difficile andare oltre ad una partita fra le righe. (All’81 Danilo Cataldi SV)
Daichi Kamada 5. Una serata in cui incide poco. Dovrebbe essere l’uomo tecnico del centrocampo biancoceleste, ma continua a far fatica nel ruolo di mezzala. Timido, anche troppo. (All’81’ Toma Basic 5,5. Entra, ha l’occasione di siglare il 2-0 e se lo divora.)
Gustav Isaksen 6. Fa fatica ad entrare in partita, anche per via dei pochi minuti avuti a disposizione in stagione. Un problema muscolare però gli toglie anche una delle poche presenze da titolare finora. (Dal 26′ Felipe Anderson 6. Ci mette un po’ ad entrare in partita, ma poi i suoi strappi possono sempre fare la differenza. Non incide più di tanto, ma è chiamato a un superlavoro.)
Valentin Castellanos 5,5. Più boa che finalizzatore, di palloni giocabili in area non gliene arrivano moltissimi. Anzi si prende pure una botta mica da ridere da Felipe Anderson quando può buttarla dentro. Esce sconsolato. (Al 65′ Ciro Immobile 6,5. Entra e si vede come l’attacco laziale acquisisca una marcia in più con il suo movimento senza palla. Scalda i guantoni a Leali, offre un cioccolatino a Basic che viene gettato nel cestino.)
Pedro 6,5. Howard Gardner ipotizzò in passato la teoria delle intelligenze multiple. Non aveva inserito quella calcistica, altrimenti l’iberico sarebbe considerato all’unanimità un genio di caratura mondiale.
All. Maurizio Sarri 6. Solito turnover per la Coppa Italia e ottiene anche il passaggio del turno senza soffrire troppo. Unico neo l’infortunio di Isaksen.
GENOA
Nicola Leali 5,5. Non irreprensibile sul gol dell’1-0, in cui si butta con un attimo di ritardo, forse coperto da Dragusin. Si riscatta parzialmente nel secondo tempo ipnotizzando Basic.
Alessandro Vogliacco 6. Prova sufficiente per il centrale, che compone una bella coppia con Dragusin. Piano piano prova a scalare le gerarchie di Gilardino. (All’83’ Seydou Fini 6. Diciassette anni, bel passo, punta spesso l’uomo. E sembra avere anche carattere, chiedere a Luca Pellegrini per conferme.)
Radu Dragusin 6,5. Sempre più imprescindibile per la difesa genoana. In mezzo alla difesa copre costantemente Castellanos, che non tira mai in porta. (Al 69′ Koni De Winter 6. Entra per far rifiatare Dragusin ma negli stessi momenti si ritrova Immobile nelle sue zone. Compito più difficile, ma riesce ad assolverlo.)
Alan Matturro 6. Il giovane uruguagio alla fine non demerita troppo, tenendo bene il campo. Gilardino fa affidamento su di lui per il prossimo futuro. (Al 60′ Ridgeciano Haps 5,5. Prova ad entrare in partita con la sua velocità, ma non riesce a mettere in mezzo un cross che sia uno.)
Silvan Hefti 5. Pesa tanto l’errore che offre alla Lazio il gol dell’1-0 dopo soli cinque minuti. Sulla fascia è sempre in difficoltà ogni volta che i biancocelesti gravitano dalle sue parti.
Berkan Kutlu 6. Il centrocampista turco non è stato impegnato tantissimo in stagione, ma offre una buona prova di lotta e governo. Un possibile vice Strootman.
Pablo Galdames 5,5. Prova a fare legna in mezzo al campo ma è costantemente in ritardo sui dirimpettai laziali. E quando si tratta di costruire, le idee sono proprio pochine.
Morten Thorsby 6. Doveva essere un titolare di questa squadra; ci mette fisico e grinta, ma manca il cambio di passo per dare dinamismo al centrocampo genoano. Compitino e nulla più.
Aron Martin 5,5. Ha l’occasione per far ricredere Gilardino, ma non la sfrutta. Anche se non completamente per colpa sua, viene servito poco e male dai compagni.
Filip Jagiello 5. Sempre in ritardo, in mezzo al campo sembra un pesce fuor d’acqua. Con 31 minuti di utilizzo in stagione, è anche logico avere un bel po’ di ruggine. (Al 60′ Ruslan Malinovskyi 5,5. Appena entra diventa il pericolo numero uno per la Lazio con il suo sinistro. Ma rimane tutto ‘in potenza’: Sarri riesce ad ingabbiarlo.)
Mateo Retegui 6. Vuole spaccare il mondo, di testa le prende quasi tutte. Ma in attacco gliene offrono pochissime. E all’unica che gli capita, si mette in mezzo Mario Gila. (Al 69′ George Puscas 5. Chi l’ha visto? Noi in verità no. Tanto se ha toccato cinque palloni in venti minuti.
All. Alberto Gilardino 6. Non fa affidamento sul passaggio del turno, scegliendo di fare un grosso turnover. Riceve anche qualche risposta interessante dalle sue riserve.
Foto: LaPresse
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