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Calcio italiano

Il Milan perde e boccheggia, è possibile una reazione in Europa? I tasselli di una squadra zoppiccante

Fikayo Tomori

Quanta fatica in questa prima parte di stagione. Un avvio emozionante quello del Milan quest’anno, in grado di fare fuori Bologna, Torino e Roma in gare tutt’altro che scontate. Poi però la batosta in grado di ridimensionare gli uomini di Stefano Pioli: un 5-1, pesantissimo, nel derby contro l’Inter. Una stangata che rimarrà nella storia per le dimensioni, subito superata dai Diavoli. Da quel momento, escluso il pareggio in Champions League contro il Newcastle, altre quattro vittorie nette in Serie A.

E poi, ancora una volta, una sconfitta pesante: 0-1 in casa contro la Juventus. Da quel match l’incertezza regna sovrana così come l’umore e il gioco degli uomini di Pioli: 2-1 al PSG, ma anche 2-2 a Lecce con il rischio di perdere il match all’ultimo istante. 1-0 alla Fiorentina ma anche 1-3 in casa contro il Borussia Dortmund. Un rendimento incostante quello di Giroud e compagni che, sin qui, non sembrano ancora aver trovato una quadra.

A dimostrarlo ulteriormente, c’è il match di ieri pomeriggio contro l’Atalanta. Due volte sotto, i rossoneri, sono stati in grado di pareggiare per due volte, segno di grande determinazione, venuta poi meno negli istanti finali. Vero è che il gol di Muriel è una perla, ma non riuscire a seguire uno degli ultimi attacchi della squadra avversaria è probabilmente simbolo di mancanza di convinzione nei propri mezzi.

E ora ci sarà il Newcastle da affrontate in Inghilterra in una gara decisiva nella corsa per il passaggio al prossimo turno della Champions League. Contro i Magpies si tratterà di uno snodo fondamentale per la stagione del Milan: uscire dalla massima competizione europea per club dopo la fase a gironi potrebbe ulteriormente indebolire psicologicamente Maignan e compagni.

Foto: LaPresse

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