L’Inter di Simone Inzaghi, questa sera, ha affrontato all’interno dell’Olimpico di Roma la Lazio di Maurizio Sarri. I nerazzurri si sono imposti con il risultato netto di 0-2. Prima Lautaro Martinez e poi Thuram hanno portato la Beneamata a +4 dalla Juventus e sempre al primo posto, prima vera e propria mini fuga del club milanese. Notte fonda per la Lazio. Ecco di seguito le pagelle.
PAGELLE LAZIO-INTER 0-2
LAZIO
Provedel: 6. L’estremo difensore della Lazio gioca un buon primo tempo. Non eccessivamente impegnato dai giocatori dell’Inter, riesce a rimanere attento. In occasione dell’erroraccio di Marusic da cui poi è scaturito il gol del vantaggio non ha potuto fare molto. Anche in occasione del gol di Thuram può poco.
Lazzari: 5. L’esterno biancoceleste disputa un primo tempo discreto, senza troppi acuti ma senza nessuno svarione. Si dedica maggiormente alla fase difensiva. Nei secondi quarantacinque minuti diventa un vero e proprio fantasma. Si sente poco o nulla e fatica ad arginare i giocatori nerazzurri. Nel finale si fa espellere dopo aver inveito contro il direttore di gara.
Casale: 5,5. Ordinata la partita del centrale della Lazio che, soprattutto nei 45 minuti, non commette alcun errore. Vigile, muove bene la propria difesa e la gestisce. Nella ripresa cala d’intensità così come il resto della squadra e in diverse occasioni sembra in ritardo rispetto agli attacchi dell’Inter.
Gila: 5. Nervoso, il difensore del club capitolino, a volte sembra in affanno rispetto alla corsa di Thuram piuttosto che di Lautaro Martinez. Commette un brutto fallo su Bisseck e viene graziato. Pian piano si spegne e non riesce a seguire i tagli dei giocatori dell’Inter: gli attaccanti dell’Inter fanno il bello e il cattivo tempo.
Marusic: 4. Parte e sembra andare bene, poi però il disastro. Con un retropassaggio sanguinoso, non si accorge di Lautaro Martinez servendogli, di fatto, un assist. L’argentino salta Provedel e fa 0-1: che errore per il giocatore della Lazio. Nella ripresa non fa nulla per rimediare ed è in costante affanno. Peggiore in campo.
Guendouzi: 6. Dà fisicità al centrocampo della Lazio che riesce a muoversi bene. Sempre nella giusta posizione, da equilibrio alla linea centrale e fa tanta legna infastidendo gli avversari.
Rovella: 6. Gara tutt’altro che semplice per lui, che deve vedersela con l’esperto, fisico e tecnico, oltre che intenso, centrocampo dell’Inter. Nella ripresa, dopo appena due minuti, si accende e a seguito di una serpentina impegna Sommer, ma grande azione personale. Dal 74′ Cataldi: s.v.
Kamada: 6. Il centrocampista giapponese deve svolgere tanto lavoro sporco al centro del campo. Ringhia sulle caviglie degli avversari, scippa e soprattutto smista palloni verso i compagni, sbagliando davvero di rado. Dal 65′ Luis Alberto: 6. Quando ha il pallone lo gestisce e prova a dare geometrie alla propria squadra.
Felipe Anderson: 5,5. Il brasiliano ha un compito difficile, quello di bucare la rocciosa difesa nerazzurra. E, non a caso, si sente ma non troppo il suo nome in campo. Si sacrifica anche e soprattutto in fase difensiva, non è raro vederlo ripiegare, ma questo gli fa perdere lucidità in avanti. Dall’80’ Castellanos: s.v.
Immobile: 6. In avanti scontrarsi con i difensori dell’Inter non è mai semplice. Il capitano della Lazio però, ci prova in tutti i modi. Sgomita, si crea e prova a creare spazi ai compagni. Non rimane mai fermo in avanti e raccoglie basso il pallone molto spesso, svaria e sta bene. Poi però, assieme alla squadra, sparisce dai radar e si perde nell’arancione e solido labirinto difensivo interista.
Zaccagni: 6. L’esterno della Lazio tenta di rendersi pericoloso ma raggiungere il fondo non è semplice. Anche lui si impegna nelle due fasi ma si vede maggiormente in avanti rispetto a Felipe Anderson. Attacca soprattutto nel secondo tempo e prova a mettere in difficoltà Bisseck con le sue accelerazioni. Dal 75′ Pedro: s.v.
Sarri: 5. La sua Lazio, quest’anno, non sembra essere all’altezza di partite così importanti come quella di oggi. Quanto visto di buono visto lo scorso anno sembra oramai un lontano ricordo. La sua squadra parte bene, è intensa, ma pian piano si sfalda: sembra mancare costanza, ma anche cattiveria e determinazione.
INTER
Sommer: 6. Compie una buonissima parata su Rovella a inizio secondo tempo. Nel corso dei primi quarantacinque minuti è un vero e proprio spettatore non pagante.
Bisseck: 6,5. Parte contratto ma, man mano, prende la giusta fiducia. Corre e prova a mettere in difficoltà la difesa della Lazio, tant’è che in un’occasione viene steso da Gila. Poi, nella ripresa, è sempre sul pezzo e costante. Cresce partita dopo partita.
Acerbi: 6. Uno degli ex di turno, nei big match riesce sempre a esaltarsi. Oggi è ordinato, pulito, attento e interviene nei momenti giusti. Quando la sfera vaga da quelle parti è in cassaforte e gli avversari, con lui, non hanno vita facile.
Bastoni: 6,5. Il difensore dell’Inter non è eccessivamente stressato questa sera. Nel primo tempo riesce a dormire sogni tranquilli; gli attacchi della Lazio non sono molti né tanto meno costanti. Lui gestisce la sfera e prova anche a impostare. Nel finale si butta anche in avanti per dare man forte ai suoi compagni.
Darmian: 6,5. Inizia forte ed è probabilmente tra i migliori dei suoi. Attentissimo, non si lascia praticamente mai scavalcare dal pallone e fa buona guardia. Vederlo in avanti è cosa assai rara, ma lui è perfetto in fase difensiva. Giocatore continuo, è duttile e perfetto. Dal 70′ Frattesi: 6. Si inserisce bene nel ritmo partita e addomestica il vantaggio interista assieme ai compagni.
Barella: 6,5. Partita di sostanza per lui, che oggi fa vedere meno la propria tecnica ma si dedica alla pulizia della sfera e allo smistamento di palloni. Contrasta gli avversari e li mette in difficoltà .Tanta intensità stasera, una delle sue tante caratteristiche. Poi, sulla ripartenza vincente dell’Inter al 67esimo, raccoglie la sfera, prima serve Lautaro Martinez, poi Thuram che non sbaglia.
Calhanoglu: 5,5. Il turco ex Milan ha regalato sicuramente prestazioni migliori. Nessuna grossa sbavatura, ma viene ingabbiato dal centrocampo della Lazio che prova dunque a rendergli difficile la vita, e ci riesce. Fa tantissima fatica a impostare. Dall’88’ Asllani: s.v.
Mkhitaryan: 6. Il treno armeno corre a perdifiato. Soprattutto nel primo tempo ha l’arduo compito di raccogliere le seconde palle e ci riesce spesso e volentieri. Prova qualche inserimento mai realmente velenoso: al 70esimo grande occasione di chiudere la partita, ma trova Provedel.
Dimarco: 6,5. Corsa, impegno e dedizione. Non si ferma praticamente mai e lotta su ogni pallone. Raggiunge spesso il fondo, imbuca per i compagni, è propositivo e tiene i suoi alti da quel lato. Un esterno d’attacco aggiunto con doti da difensore: sta diventando preziosissimo nello scacchiere di Inzaghi. Dal 70′ Carlos Augusto: 6. Pulito e ordinato, corre avanti e indietro sulla fascia, interpretando bene le due fasi.
Lautaro Martinez: 7,5. Il capitano dell’Inter è un attaccante completo e questa partita è l’ennesima dimostrazione. Affamato, è furbo e raccoglie la sfera dopo l’erroraccio di Marusic. Sblocca la partita andando ancora una volta in gol. Poi partita di alto profilo: intenso, perfetto nel posizionamento e soprattutto carismatico, trascina i suoi sul campo e anche dal punto di vista mentale, aggredendo costantemente gli avversari. Dall’89’ Klaassen: s.v.
Thuram: 7. Spina nel fianco della difesa della Lazio, non ha bisogno di rifiatare praticamente mai. Svaria costantemente, non da punti di riferimento agli avversari e soprattutto li aggredisce altissimo. Corsa, fisico e tecnica al servizio della squadra che, non a caso, le sfrutta al massimo. Mette una ciliegina sulla propria partita e su quella della propria squadra: segna lo 0-2 che chiude di fatto la partita. Dal 77′ Arnautovic: s.v.
Inzaghi: 7,5. La sua squadra è perfetta. Se nella prima parte del primo tempo arginare la Lazio è tutt’altro che semplice, man mano i suoi crescono d’intensità e giocano un calcio spumeggiante. Formazione intensa ma soprattutto affamata: arriva il primo mini allungo in classifica sulla Juventus.
Foto: LaPresse
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