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Nazionale italiana tutto l’anno: chi sale e chi scende tra i convocabili di Spalletti. Calafiori è pronto, Berardi rimane una certezza

Calafiori / Lapresse
Foto Massimo Paolone/LaPresse 17 Dicembre 2023 - Bologna, Italia - sport, calcio - Bologna vs Roma - Campionato italiano di calcio Serie A TIM 2023/2024 - Stadio Renato Dall’Ara. Nella foto: Riccardo Calafiori (Bologna FC) esulta per la vittoria December 17, 2023 Bologna, Italy - sport, calcio - Bologna vs Roma - Italian Serie A Football Championship 2023/2024 - Renato Dall’Ara Stadium. In the pic: Riccardo Calafiori (Bologna FC) celebrates for the victory

Un’altra settimana di gara è andata in archivio. Negli ultimi sette giorni, oltre ai soliti impegni del weekend per ciò che riguarda i campionati europei, sono andate in scena anche le partite finali delle fasi a gironi di Champions Europa e Conference League, le quali hanno fornito segnali positivi da parte delle squadre italiane. Molte sfide hanno visto protagonisti giocatori azzurri, che con le loro giocate hanno offerto il proprio contributo alle loro formazioni. Andiamo a vedere chi si è distinto maggiormente, anche per un’eventuale considerazione del CT Luciano Spalletti, e chi invece ha deluso di più.

CHI SALE

RICCARDO CALAFIORI (Bologna) – E’ definitivamente pronto per il salto di qualità. Contro la squadra che lo ha forgiato, disputa la prestazione più convincente della stagione, dimostrando di essere un profilo dotato di grande professionalità. Alla corte di Thiago Motta, l’ex Roma sta occupando qualsiasi ruolo possibile nella retroguardia rossoblù, comportandosi sempre al meglio grazie alla sua duttilità. Può essere l’uomo in più per la Nazionale agli Europei.

RAOUL BELLANOVA (Torino) – Ha faticato a ingranare a inizio stagione, ma l’esterno classe 2000 si sta ritagliando un ruolo da protagonista con i granata. Sulla fascia è una scheggia impazzita, visto che dispone di un’innata velocità che lo rende infermabile. Ha ancora qualche leggera amnesia difensiva che se ne andranno con l’accumulo di esperienza, mentre in avanti deve avere più coraggio. Se corregge questi piccoli aspetti, la chiamata azzurra potrà arrivare presto.

DOMENICO BERARDI (Sassuolo) – I suoi numeri parlano chiaro: è vero che ha messo a segno ben cinque rigori, ma con nove reti finora siglate è il vice capocannoniere del campionato, alle spalle dell’inarrivabile Lautaro. Domenica scorsa, si è preso per mano la sua squadra, portandola al pareggio trasformando due penalty nella sfida di Udine. Avere un giocatore in rosa così letale dal dischetto è sempre buona cosa, specialmente nelle manifestazioni internazionali nel caso in cui si dovesse arrivare ad ultimare un match dagli undici metri.

CHI SCENDE

CRISTIANO BIRAGHI (Fiorentina) – Il suo problema non è tanto il rendimento che sta offrendo in questa fase di stagione, non eccezionale ma neanche così disastroso, quanto l’altissima concorrenza presente nel ruolo. Dimarco e Udogie sono in questo momento fuori categoria, Spinazzola è un profilo che in Nazionale ha sempre dato il meglio di sè, ma anche il sopracitato Calafiori può far parte della rosa azzurra, perciò il capitano viola si potrebbe trovare le vie d’accesso sbarrate.

MATTEO PESSINA (Monza) – L’anno scorso con il suo riapprodo in Brianza si era galvanizzato, in questa stagione invece l’ex Atalanta sta faticando parecchio. A causa di una posizione più arretrata, non ha modo di rendersi pericoloso sotto porta, e forse questa sua collocazione in mediana lo sfavorisce. A centrocampo, complici le squalifiche di Tonali e Fagioli, c’è spazio in Nazionale, ma questo tipo di prestazioni non potrà essere sufficiente per tornare in azzurro.

LORENZO PELLEGRINI (Roma) – E’ l’emblema dell’idiosincrasia dei giallorossi per i big match. In assenza di Dybala, dovrebbe trainare la propria squadra a suon di giocate, invece il capitano capitolino si fa sopraffare dagli avversari in tutti gli aspetti. Fisicamente è indietro rispetto alla compagnia, complici gli innumerevoli stop accorsi in stagione, ma il fattore meno positivo di questa faccenda è che quest’appiattimento delle prestazioni dura dall’anno passato.

Foto: Lapresse

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