Dopo la sentenza della Corte UE che ha stabilito che il monopolio di FIFA e UEFA sulle competizioni calcistiche per club è di fatto cessato, gli scenari presenti sul tavolo sono molteplici: a cominciare da quello della Superlega che, nel progetto della società di gestione A22, andrebbe a sostituire o provare a spodestare l’attuale fisionomia fatta di Champions League, Europa League e Conference League.
Ma se dovesse nascere la nuova Superlega come andrebbe a collocarsi nel già intasato calendario internazionale? E’ chiaro che tutto dipenderebbe dalla volontà di aderire di un numero alto e prestigioso di squadre. Anche perché chi giocherebbe in una competizione come questa, non potrebbe poi far parte del gruppo UEFA.
Quindi, scongiurato il problema del calendario, anche perché il Board della Superlega ha fatto capire che i match si giocherebbero comunque con turni infrasettimanali, ora è da capire da che parte le squadre vorranno schierarsi.
Rimanere nella “sicura UEFA”, che però non garantisce alti ricavi ai club ma che gode di grande fama e tradizione, o esporsi e provare il salto verso la Superlega, dove tutto sarebbe riconducibile ai club privatamente, ma con un progetto da rifare da zero?
Nei prossimi anni la risposta, in uno di quei potenziali turning point che rischia di rivoluzionare il mondo del calcio, solitamente molto chiuso e conservatore.
Foto: Lapresse
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