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Superlega, la rabbia di Ceferin: “Non sanno cosa stanno facendo, ma non li fermeremo”

Superlega 1-UEFA 0. In termini calcistici si può riassumere in questo modo la sentenza della Corte di Giustizia Europea emessa nella giornata odierna. Il mondo del calcio del Vecchio Continente ha vissuto, e sta vivendo, una giornata storica. Si rischia davvero di vivere un “prima” e un “dopo” il 21 dicembre 2023. Cosa ne sarà delle competizioni continentali? Vedremo due Coppe distinte? Ci sarà una unione di intenti? Al momento ogni risposta è valida.

In poche parole, nei prossimi mesi potrebbe davvero accadere di tutto e ogni scenario sarà possibile. Per il momento stiamo assistendo alla presentazione della nuova Superlega, promossa dalla società A22 Sports, e dall’altra parte stiamo ascoltando la secca risposta della UEFA con le sue figure apicali che stanno commentando in maniera piccata la sentenza odierna.

Non poteva mancare, ovviamente, la presa di posizione del presidente della UEFA, Aleksander Čeferin: “La cosa più importante è che il calcio rimane unito, lo dimostra il fatto che qui sono presenti tutti i principali rappresentanti del calcio europeo. Il progetto della Superlega non comprende i principi del merito sportivo. Puoi essere o non essere parte del sistema. Il progetto della Superlega presentato oggi è ancora più chiuso di quello presentato nel 2021. Lo abbiamo detto più volte e lo vogliamo ribadire: il calcio non è in vendita”.

Il numero uno del calcio europeo prosegue: “Oggi abbiamo avuto l’ulteriore conferma che quello della Superlega è un progetto chiuso e non aperto. Noi non proveremo a fermarli, non lo abbiamo mai fatto. Loro possono creare quello che vogliono. Io spero che inizino il prima possibile questa competizione con due club. Io spero che sappiano cosa stanno facendo, ma non ne sono sicuro”. 

La risposta della UEFA, come ampiamente prevedibile, non s’è fatta attendere. Lo scontro si annuncia totale, a più livelli, e serrato. Ci attendono mesi quanto mai incandescenti a livello di calcio europeo. La sensazione, dopo queste dichiarazioni, è che siamo solamente alle prime scaramucce e molto dovrà ancora avvenire.

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