Non si è ancora spenta l’eco per la sentenza della Corte di Giustizia Europea di ieri. La Superlega potrà nascere e andrà a cadere ufficialmente il monopolio della UEFA. Il calcio del Vecchio Continente rischia di venire rivoluzionato completamente. Ogni scenario potrà essere possibile e, al momento, non si sa ancora se effettivamente questa competizione potrà prendere il via, quando, e con chi, dato che diverse squadre hanno detto “no”, giurando fedeltà alla UEFA.
I CAPISALDI DELLA NUOVA SUPER LEGA
Ad ogni modo nella giornata di ieri la A22 Sports, società che sta promuovendo la Superlega, ha raccontato per filo e per segno quali saranno le idee della manifestazione e le sue linee guida. 64 squadre, 3 livelli, promozioni e retrocessioni, 14 partite assicurate e, soprattutto, un movimento economico che parla di cifre importanti, se non importantissime.
CIFRE SUPERIORI A QUELLE DELLE CHAMPIONS LEAGUE
Un livello economico ben superiore a quello dell’attuale Champions League, anche rispetto a quella del prossimo anno. La tanto celebrata edizione2024-2025, infatti, proporrà un nuovo forma della massima competizione continentale per club, con due gironi e più partite, ma la sensazione è che i capitali e l’esposizione promessi dalla Superlega potranno essere ben superiori. Le prima cifre, dopotutto, si erano già lette nell’aprile 2021, quando la nuova lega aveva dato notizie di sé in maniera ben poco consona.
FACCIAMO DUE CONTI…
Al di sopra della manifestazione c’erano i soldi, tanti, garantiti dalla JP Morgan: 6 miliardi di euro. In poche parole, per ogni squadra in base ai risultati ottenuti gli introiti annuali potevano fluttuare tra i 50-55 milioni ed i 250. Come scritto in calce al comunicato emesso ieri: “Per garantire la stabilità nella fase iniziale delle competizioni, i ricavi durante i primi 3 anni della nuova competizioni saranno garantiti per un importo superiore a quello attualmente previsto nel prossimo ciclo. I pagamenti di solidarietà saranno pari all’8% dei ricavi della Lega, con una somma minima di 400 milioni di euro, più del doppio dell’importo distribuito dall’attuale competizione paneuropea”.
IL SALARY CAP
In poche parole, l’asticella degli introiti si andrà ulteriormente ad alzare, con le cifre che saranno ritoccate verso l’alto. Inoltre, come era scritto nel primo documento di due anni fa, era previsto un salary cap, per il quale le società avrebbero potuto spendere al massimo il 55% delle proprie entrate negli stipendi per i giocatori. Vedremo se, anche in questo caso, la decisione sarà confermata oppure le cifre saranno modificate.
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