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Pagelle Frosinone-Juventus 1-2, voti Serie A: Yildiz trova il primo gol in A, decisivo Vlahovic

Foto Alfredo Falcone/LaPresse 23 Dicembre 2023 - Frosinone, Italia - sport, calcio - Frosinone vs Juventus - Campionato italiano di calcio Serie A TIM 2023/2024 - Stadio Benito Stirpe. Nella foto: esultanza Kenan Yildiz (15 Juventus FC) Foto Alfredo Falcone/LaPresse December 23, 2023 Frosinone, Italy - sport, soccer - Frosinone vs Juventus - Italian Serie A Football Championship 2023/2024 - Benito Stirpe Stadium. In the pic: Kenan Yildiz (15 Juventus FC)celebrates

Torna al successo la Juventus, che si prende lo scalpo del Frosinone al Benito Stirpe con il punteggio di 1-2 nella diciassettesima giornata di Serie A. Bianconeri che passano avanti con la magia di Yildiz, ma vengono raggiunti all’inizio del secondo tempo da Baez. Nel finale è Vlahovic a regalare i tre punti alla truppa di Allegri, che si porta ad un solo punto dall’Inter impegnato nel tardo pomeriggio con il Lecce.

PAGELLE FROSINONE-JUVENTUS 1-2

FROSINONE

Stefano Turati 5,5. Nel gran gol di Soulé ci mette lo zampino facendosi battere sul primo palo, ma si riscatta nel secondo tempo su Vlahovic.

Ilario Monterisi 6. Aggiungete il ruolo di braccetto di destra a quelli che può ricoprire il giovane centrale. Sempre pronto, trova anche un assist al bacio per il pareggio di Baez

Simone Romagnoli 5. Meno a suo agio da centrale di difesa a tre, i movimenti sono diversi e Milik prima e Vlahovic poi lo mettono in difficoltà

Mateus Lusuardi 5,5. Arriva anche il debutto dal primo minuto in serie A e mette in campo una buona partita, sbandando però nel finale.

Pol Lirola 6. Ha la gamba giusta per tenere le sgroppate di Kostic, ma si arrende alla mezz’ora per un problema fisico. (Al 30′ Jaime Baez 7. Una giornata da protagonista, ricoprendo il ruolo di esterno in maniera più offensiva rispetto a Lirola. E si toglie lo sfizio del primo gol in A. Esce anche lui per infortunio.) (Al 79′ Giorgi Kvernadze SV)

Francesco Gelli 5,5. Ci mette anima e corpo in mezzo al campo, ma con un brutto cliente come McKennie è complicato emergere.

Marco Brescianini 6. Gioca in mezzo per fare legna a centrocampo ma senza nemmeno disdegnare le sortite in avanti. Non demerita nel primo tempo, scompare nella ripresa.

Enzo Barrenechea 5. Molto meglio da regista che da mezzala: contro la squadra che detiene il suo cartellino non incide, rimanendo sempre in ombra.

Luca Garritano 5.5. Prova a metterci tanta corsa da uomo di fatica, ma le azioni dalla sua parte passano in maniera sporadica, anche perché si ritrova ad inseguire sempre Kostic. (Al 69′ Abdou Harroui 6. Pronti via e impegna subito Szczesny dalla distanza. Ma è l’unico squillo della sua partita.)

Matias Soulè 6,5. Costantemente ingabbiato dalla difesa bianconera, prova ad accendersi ogni volta che ha la palla tra i piedi. Va vicino al gol con una conclusione velenosa di destro.

Kaio Jorge 5,5. Per lui è più difficile trovare spazio, con Bremer che gli sta sempre alle calcagna. Si sbatte tanto, ma con ben pochi palloni giocabili. (Al 69′ Walid Cheddira 5. Per il marocchino i palloni sono ancora di meno, e con il suo ingresso il Frosinone smarrisce la spinta che stava avendo nei minuti precedenti.)

All. Eusebio Di Francesco 6. Si mette allo specchio rispetto alla Juventus, non rinunciando però a fare la partita. E non va lontano da strappare un punticino importante: nonostante la sconfitta, il risultato è un’altra conferma delle potenzialità del suo Frosinone.

JUVENTUS

Wojciech Szczesny 6. Poco impegnato in fondo: sul gol di Baez non poteva fare molto meglio, nel cuore del secondo tempo ci mette le dita sul tiro a giro di Harroui.

Danilo 5,5. Il capitano ha purtroppo sulla coscienza l’errore sul pareggio del Frosinone, facendosi bucare troppo facilmente alle spalle da Baez. Unica sbavatura di una partita comunque diligente

Gleison Bremer 6,5. Ingabbia Kaio Jorge, con cui condivide la stessa nazionalità; come marcatore, si conferma nella top 3 italiana.

Alex Sandro 6. Torna titolare dopo i sette minuti con il Napoli e la panchina con il Genoa, ma il suo match dura solo venticinque minuti per un problema muscolare (Al 26′ Federico Gatti 6. Gioca contro la sua ex squadra e forse sente un po’ l’emozione di tornare allo Stirpe, ma la cancella subito e si rende autore di una partita senza sbavature)

Andrea Cambiaso 5,5. Oggi più di contenimento che di spinta, trovandosi contro un buon Garritano. Può bastare con i bianconeri in vantaggio, ma con il pari c’è bisogno di più offensiva. (Al 69′ Timothy Weah 6. Partecipa all’assalto finale.)

Weston McKennie 6,5. Tornato in mezzo al campo, gestisce bene la manovra in mezzo andando pure vicino al gol del 2-1 con una traversa che trema ancora. Ha il merito dell’assist per la zuccata di Vlahovic che vale la vittoria.

Manuel Locatelli 6. Con lui in campo la manovra viene gestita in maniera equilibrata. Senza sbavature per oltre un tempo, si arrende ad un acciacco fisico. (Al 55′ Hans Nicolussi Caviglia 6. Senza infamia e senza lode la sua prova, ma non fa rimpiangere Locatelli.)

Adrien Rabiot 5,5. Ci ha abituato di meglio. Non trova i soliti spazi in mezzo al campo per poter risultare pericoloso in fase offensiva.

Filip Kostic 5,5. Il solito soldatino sulla sinistra, correndo a perdifiato arando la fascia. Mette spesso in difficoltà i suoi, ma sbaglia malamente avanti alla porta il colpo del 2-0. E pesa sulla sua valutazione. (Al 55′ Samuel Iling Junior)

Kenan Yildiz 7. Alla prima da titolare trova la prima gioia in bianconero: Turati ha qualche responsabilità sul tiro, ma il modo in cui si libera da tre uomini è fenomenale. (Al 55′ Dusan Vlahovic 7. Pronti via e Turati gli sbarra la strada su un gol che sarebbe servito per il morale. Che però trova a nove dalla fine con un perfetto colpo di testa)

Arkadiusz Milik 5. Tanto movimento, ma anche tanta fumosità per il polacco, che ha anche un paio di opportunità dalla sua, ma senza fare davvero paura a Turati.

All. Massimiliano Allegri 6,5. La solita, cinica Juventus. Squadra camaleontica, che sa soffrire e attaccare nei modi più disparati. Indovina molte scelte: Yildiz dall’inizio, Vlahovic da subentrato. E il secondo posto è sempre più messo sotto chiave.

Foto: LaPresse

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