Ultima giornata di gara nel 2023 per ciò che riguarda la Serie A 2023-2024. Quest’oggi, il 18mo turno del campionato presentava ben sei match per l’appuntamento che precede Capodanno. Alle 18.00, è iniziata la sfida salvezza tra il Verona di Marco Baroni e la Salernitana di Filippo Inzaghi. I gialloblu erano reduci dal successo fondamentale ottenuto sul Cagliari, i campani invece dal convincente pareggio casalingo con il Milan. La Salernitana ha ottenuto i tre punti al termine di una partita ben condotta, terminata con il punteggio di 1-0: a decidere l’incontro è stato il gol segnato da Tchaouna al 49′. Granata che salgono a quota 12 punti in classifica, mentre i gialloblu rimangono fermi al 17mo posto.
PAGELLE VERONA-SALERNITANA 0-1
VERONA
Lorenzo Montipò: 7. Nel primo tempo ha salvato in almeno un paio di occasioni la porta veronese. Il riflesso sulla conclusione rasoterra a rientrare di Simy è da applausi, bravo anche sul tentativo a botta sicura provato da Kastanos. Incolpevole sul tiro vincente di Tchaouna.
Jackson Tchatchoua: 5,5. Bradaric era una spina nel fianco quest’oggi, perciò tenerlo a bada non era semplicissimo. In avanti si vede pochissimo – come la sua squadra – dietro limita i danni e non commette sbavature. Crolla all’inizio del secondo tempo. Dal 60′ Filippo Terracciano: 6. Prova a dare qualcosa in più sulla destra, proponendosi con più coraggio e personalità. Nulla di straordinario, ma è da apprezzare la sua intraprendenza.
Isak Hien: 6,5. Tra i due centrali è quello che si esprime con maggior sicurezza. La sua marcatura continua su Simy è efficace, e quando deve spezzare la linea non anticipa o ritardi i tempi dell’intervento.
Pawel Dawidowicz: 5,5. Perde malamente Tchaouna in piena area di rigore, salvandosi solamente per l’errore dell’esterno campano. Fa leggermente più fatica rispetto a Hien nel contenere le incursioni avversarie, debilitato anche da un colpo che gli ha procurato una ferita alla tempia.
Josh Doig: 6. Spinge davvero poco per le sue caratteristiche, preoccupato dalla presenza di Candreva. Da apprezzare l’applicazione in fase difensiva, dove compie scelte corrette con criterio e lucidità. Dal 87′ Juan Cabal: s.v.
Martin Hongla: 5. Prova molto al di sotto delle aspettative. Paga un gap fisico importante con Coulibaly, il quale domina il duello in mezzo al campo. Poco lucido con il pallone tra i piedi, sbaglia anche in occasione della rete di Tchaouna.
Michael Folorunsho: 5,5. Fa fatica insieme a Hongla in mediana. Appare sempre in ritardo nei contrasti, non riuscendo a far prevalere le proprie qualità fisiche. Non pervenuto in fase offensiva. Dal 87′ Jordi Mboula: s.v.
Tomas Suslov: 5. Si accende a sprazzi, quando è in bolla fa intravedere giocate di assoluta qualità nello stretto, il problema è che non fornisce alcun altro tipo di apporto. Non viene servito spesso, ed è costretto molte volte ad arretrare la sua posizione per ricevere il pallone.
Darko Lazovic: 5,5. Uno dei peggiori nell’undici veronese. In questa posizione più offensiva ha meno campo da sfruttare per inserirsi, caratteristica peculiare del suo gioco. Commette un po’ di errori tecnici non da lui. Dal 60′ Federico Bonazzoli: 5,5. Non entra mai in partita. Si muove con lentezza, perciò i centrali avversari non hanno problemi ad anticiparlo. Per conquistare la titolarità servono prestazioni di caratura differente.
Cyril Ngonge: 5,5. Se non ha spazio per puntare l’uomo, perde tutta la sua pericolosità. Ogni tanto cerca qualche giocata illuminante, ma è troppo poco per un profilo come lui. Mezzo voto in meno per la simulazione in area di rigore tentata nel primo tempo.
Milan Djuric: 6. Senza la sua presenza in attacco il Verona farebbe fatica a crearsi opportunità da gol. Grazie alle sue doti aeree è sempre il vincitore nei contrasti volanti con gli avversari, e spesso riesce a servire i compagni con le sue spizzate. Dal 83′ Thomas Henry: s.v.
All. Baroni: 5. Il voto è fortemente insufficiente. In casa la sua squadra doveva entrare in campo con uno spirito più combattivo, invece il Verona non ha mai alzato più di tanto il proprio baricentro, eccezion fatta per i velleitari tentativi finali. Sconfitta che fa male dopo il bel successo sul Cagliari.
SALERNITANA
Benoit Costil: 6. Non ha da compiere alcun intervento di elevata fattura. Appare un po’ incerto nelle uscite sulle palle inattive, ma non è autore di scivoloni che avrebbero potuto compromettere la prestazione dei suoi.
Pasquale Mazzocchi: 6. Accompagna spesso gli sviluppi d’attacco della propria squadra, azione che dà fastidio alla retroguardia avversaria. Dietro ha qualche tentennamento dovuto alla posizione avanzata che occupa il più delle volte.
Lorenzo Pirola: s.v. Il suo match dura solamente 180 secondi, è costretto a uscire per un problema di natura muscolare. Dal 4′ Norbert Gyomber: 6. Entra in campo a freddo dopo pochi minuti dall’inizio del match. Poteva essere condizionato dall’ingresso anticipato, ma l’esperto slovacco non delude in coppia con Fazio. Attento in area di rigore, non rischia nulla in uscita.
Federico Fazio: 6. Ordinato in area di rigore, sempre attento in interdizione. Mezzo voto in meno per un errore in fase di impostazione che poteva mettere in seria difficoltà i suoi.
Domagoj Bradaric: 6,5. Buona prova sulla fascia sinistra. Fa la spola tra la difesa e l’attacco, comportandosi discretamente in entrambe le fasi. Quando spinge ha sempre una soluzione per poter creare qualcosa di interessante.
Lassana Coulibaly: 6,5. Sfrutta al meglio la sua fisicità per uscire vincente dalle lotte erculee in mezzo al campo. Accompagna quanto deve le ripartenze, rimanendo comunque abbastanza coperto per non sbilanciare troppo la sua squadra.
Giulio Maggiore: 6. Dovrebbe prendere le redini del gioco in mezzo al campo, ma la sua regia non dà gli effetti sperati. In fase di non possesso appare un po’ passivo nei contrasti, al contrario del suo collega di reparto. Sale di colpi nel secondo tempo.
Loum Tchaouna: 7. Taglia spesso in mezzo al campo per creare superiorità al centro. Con uno di questi movimenti si procura una ghiotta occasione, ma spreca tutto colpendo male di testa un pallone pennellato da Candreva. Si riscatta come meglio non poteva siglando la rete dell’1-0 con un fendente rasoterra su cui Montipò non poteva intervenire.
Grigoris Kastanos: 6,5. Ha qualità da vendere il cipriota. E’ libero di spaziare nella trequarti avversaria, muovendosi in tutte le zone del campo. Cerca spesso l’intesa con Candreva, trovando spesso tracce interessanti su cui poter crear qualcosa. Dal 59′ Mateusz Legowski: 5,5. Tocca pochissimi palloni in mezz’ora, segno che forse non si è allineato al ritmo del match. Con il suo ingresso in campo la Salernitana non ha più quella qualità che Kastanos aveva garantito fino ad allora.
Antonio Candreva: 6,5. E’ il leader tecnico della sua squadra. Si abbassa spesso per cercare l’intuizione giusta, specialmente per lanciare i compagni con palloni morbidi ma sempre precisi.
Nwanko Simy: 6. Titolare dopo praticamente due anni in Serie A, l’ex Crotone non è dispiaciuto, Si sbatte molto con Hien e Dawidowicz per prendere posizione, collabora con i compagni e si costruisce qualche occasione interessante che non riesce a sfruttare. Dal 88′ Chukwubuikem Ikwuemesi: s.v.
All. Inzaghi: 7. La Salernitana ha meritato di vincere questa partita. La differenza è stata procurata dall’atteggiamento combattivo e coraggioso con cui i campani hanno vissuto l’impegno odierno. Tre punti d’oro che fanno morale e portano una boccata d’aria fondamentale per la classifica.
Foto: Lapresse
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