Gli italiani che segnano di più in Serie A: la classifica marcatori. Il bomber di razza è in via di estinzione?

La Serie A è un campionato sempre più internazionale. La componente straniera è sempre più forte nel nostro calcio: basti pensare che ad inizio anno erano 362 i calciatori non nati in Italia sui 567 tesserati dalle venti squadre, il 63,8% del totale. E questo si ripercuote, ovviamente, sulla classifica dei marcatori, che parla sempre meno la lingua di Dante.

Lautaro Martinez a 18 reti, Dusan Vlahovic a 11, Olivier Giroud a 10: sono loro i tre migliori marcatori della nostra serie A. Fino a qui nulla di strano, si parla pur sempre di tre delle migliori punte del nostro campionato. Ma, rispecchiando un po’ le carenze della nostra Nazionale, che da anni appare senza un vero nove, il tricolore fa fatica a sventolare in questa speciale classifica.

Basti pensare che gli azzurri più prolifici in Serie A sono perlopiù le ali. Tra i sette presenti tra i migliori venti, tre giocano sull’esterno: il migliore è Mimmo Berardi, centro nevralgico del Sassuolo a quota 9, con Matteo Politano, una delle poche note liete del Napoli, e Federico Chiesa della Juventus a sei reti. Con loro spiccano Andrea Colpani, autore di un grande inizio di stagione, e Giacomo Bonaventura.

Le uniche punte di ruolo presenti in top 20 sono Andrea Pinamonti, salito a sette con la rete decisiva con la Fiorentina, ed il debuttante Lorenzo Lucca a sei, che si è preso il posto nell’Udinese. In difficoltà invece due ‘azzurrabili’ come Gianluca Scamacca e Mateo Retegui, a cinque e quattro reti a causa di qualche acciacco di troppo in stagione. A far preoccupare di più il fatto che sono comunque terzo e quarto centravanti di nazionalità italiana per numero di reti.

Dati che confermano come, da qualche anno a questa parte, mancano i numero nove italiani capaci di buttarla dentro senza remore. Ciro Immobile è riuscito a nascondere queste mancanze fino a due anni fa, ma gli anni passano per tutti: al momento i ‘nove’ italiani continuano a fare fatica. C’è ancora una seconda parte di stagione da affrontare, ma non sarà facile invertire la tendenza.

Foto: LaPresse

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