Il sogno è realtà. La Costa d’Avorio si porta a casa la Coppa d’Africa da padrona di casa, battendo la Nigeria con un sofferto e meraviglioso 2-1 ad Abidjan. Un successo nato dal caos dopo il girone chiuso al terzo posto e il passaggio del turno arrivato quasi per caso, con il CT Gasset esonerato e sostituito da Emerse Faè. E invece lì gli ivoriani si sono compattati, con tutti gli eventi girati a loro favore e riuscendo in una vittoria leggendaria, con la Coppa che mancava da nove anni, arrivata avanti agli occhi di Didier Drogba.
E spinti dal proprio pubblico sono gli ivoriani ad avere la prima occasione della partita dopo otto minuti, con Adingra che arriva di fronte a Nwabili, ma l’ala spara alle stelle. La sfida è nervosa, attorno alla mezz’ora si accende un piccolo parapiglia tra Osimhen e Ndicka; al 34′ si rinnova la sfida tra Adingra e Nwabili con il portiere nigeriano che sfodera una gran parata, e dopo quattro minuti arriva il vantaggio nigeriano.
Le Super Aquile ringraziano il capitano Troost-Ekong, che castiga di nuovo la Costa d’Avorio dopo il rigore nella fase a gironi. Cross dalla sinistra e l’ex Udinese e Salernitana salta più in alto di tutti, con la palla che finisce alle spalle di Fofana. Sembra tutto finito, ma la Costa d’Avorio ha ancora la forza di rimontare. Dopo quello che ha vissuto durante la fase ad eliminazione, essere sotto di un gol è il minimo.
E difatti nel secondo tempo la squadra di Faè cerca costantemente il gol. L’urlo si strozza in gola ad un’intera nazione quando Gradel tira a botta sicura, con Bassey che fa le veci del portiere parando di caviglia. Gli Elefanti continuano a spingere con la Nigeria che non riesce ad appoggiarsi a Osimhen, e il pari arriva. A firmarlo è il leader Kessié, che da calcio d’angolo svetta su tutti e sigla l’1-1 di testa. Il gol mette ancora più vitalità all’Olympic Stadium di Ebimpé, e con la spinta di tutta la Nazione arriva il sorpasso al minuto 81.
Ancora Adingra a inventare dalla sinistra con un cross in mezzo tagliato, arriva la zampata di Haller che mette il piede tra Troost-Ekong e Nwabili mandando in visibilio il pubblico. La Nigeria prova a mettere tutta la potenza di fuoco in campo, ma senza successo: il triplice fischio manda la Costa d’Avorio in paradiso per la terza volta nella sua storia.
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