Quest’oggi, a partire dalle 18.00, la Salernitana di Fabio Liverani ospitava il Lecce di Luca Gotti, sfida valevole per la 29ma giornata della Serie A 2023-2024. Match di assoluta importanza per entrambe le squadre in ottica salvezza: i campani erano reduci dalla sconfitta di Cagliari per 4-2, i giallorossi dalla battuta d’arresto casalinga con il Verona per 1-0. Il Lecce torna al successo, battendo per 1-0 i padroni di casa per poter ridare linfa alla sua classifica. Il Lecce sale a quota 28 punti in classifica, mettendo quattro lunghezze di distanza tra sé e il 18mo posto, mentre la Salernitana rimane ultimissima con 14 punti all’attivo.
PAGELLE SALERNITANA-LECCE 0-1
SALERNITANA
Benoit Costil: 6. Non può nulla sulla deviazione sfortunata di Gyomber. Il francese non è chiamato spesso in causa, visto che il Lecce arriva in poche occasioni al tiro. Quando viene impegnato, si fa trovare pronto.
Norbert Gyomber: 5,5. Alla prima discesa del Lecce in area di rigore, si fa trovare impreparato. Prima non è perfetto nel rinvio di un pallone vagante, poi è sfortunato visto che il cross di Almqvist, dopo la deviazione di Krstovic, gli carambola addosso per finire in porta. Dal 67′ Alessandro Zanoli: 5,5. Avrebbe dovuto fornire più spinta, invece l’ex Napoli è meno arrembante del previsto, mostrando questa passività anche in fase difensiva.
Kostas Manolas: 5,5. Non ci siamo. L’esperto difensore greco non tiene il duello con i due attaccanti giallorossi. Si perde Krstovic in occasione dell’autorete di Gyomber. Per il resto nulla da segnalare.
Lorenzo Pirola: 5,5. Insieme a Manolas si perde Krstovic in occasione del vantaggio dei giallorossi. Anche in marcatura su Krstovic non è così aggressivo, lasciando modo al montenegrino di lavorare con più calma del dovuto.
Domagoj Bradaric: 6. Davanti è propositivo, sebbene non riesca a portare a compimento tutte le sue iniziative. Sbaglia in occasione della rete che sblocca il risultato, facendosi anticipare da Almqvist in piena area di rigore.
Giulio Maggiore: 5,5. Alla sua squadra manca il suo apporto. Non si disimpegna male nelle due fasi, ma davanti spesso non incide, preferendo lasciare il compito di creare agli altri. Si fa ipnotizzare da Falcone nel finale del primo tempo, sciupando una grossa occasione. Dal 71′ Agustin Martegani: 5,5. Tocca un paio di palloni, non ci si ricorda nient’altro.
Lassana Coulibaly: 6. Tanto lavoro sporco per il centrocampista maliano. In mezzo al campo è abile a rallentare il maggior numero di azioni avversarie, dando spesso continuità in pressing agli attacchi dei padroni di casa. Dal 53′ Iron Gomis: 6. Discreto il suo apporto. Fornisce energie preziose a centrocampo, mettendo in mostra anche buona tecnica.
Toma Basic: 5,5. Tocca tanti palloni, ma spesso non è preciso negli appoggi. Quest’oggi al centrocampista ex Lazio manca qualità, nonostante si proponga e si faccia vedere anche nei pressi dell’area di rigore avversaria.
Antonio Candreva: 6. Il fantasista dei campani tocca meno palloni del dovuto, ma comunque riesce a rendersi spesso pericoloso. Molti i suoi cross che mettono in apprensione la difesa avversaria, facendo vacillare anche Falcone in un paio di circostanze.
Loum Tchaouna: 6,5. E’ l’uomo più pericoloso dei padroni di casa. Si allarga spesso sulla destra per avere più campo da sfruttare. Davanti crea e impegna Falcone in almeno un paio di occasioni, non riuscendo però a trovare la via della rete. Dal 66′ Emanuel Vignato: 6. Prova a mettersi in gioco, cercando un guizzo vincente o un varco con delle serie di dribbling di buon livello. Non riesce nell’intento, ma il tentativo viene apprezzato.
Shon Weissman: 5,5. Tra gli uomini d’attacco dei campani è il meno incisivo. Supportato poco anche dai compagni che non lo servono a dovere, l’israeliano ci mette anche del suo, nascondendosi tra i due centrali avversari e non dando un riferimento concreto in avanti ai compagni di squadra. Dal 53′ Nwanko Simy: 6. Riesce quantomeno a rendersi pericoloso. E’ bravo a dialogare con i compagni, abbassandosi anche per farsi servire palla al piede.
All. Liverani: 5,5. Alla fine la Salernitana ha calciato in più in porta rispetto al Lecce, ma nel secondo tempo i granata non sembravano vogliosi di strappare almeno un punto. Quest’atteggiamento è il simbolo di una formazione che ormai non crede più nella salvezza e che aspetta solamente l’esito del proprio destino.
LECCE
Wladimiro Falcone: 7. Migliore in campo per distacco. In un match in cui nessuna squadra la fa realmente da padrona, il portiere leccese si immola in tre interventi spettacolari nel primo tempo. Attento nelle uscite.
Valentin Gendrey: 5,5. Spesso è stato elogiato in questa stagione, oggi il francese è apparso meno brillante. Le azioni d’attacco rapide degli avversari lo mettono in serio pericolo, tant’è che è spesso costretto a ricorrere alle cattive per fermare le ripartenze. Dal 90′ Lorenzo Venuti: s.v.
Federico Baschirotto: 6. Copre con discreta efficacia la sua zona di competenza. In area di rigore fa sfilare qualche pallone di troppo, ma per sua fortuna gli avversari non sfruttano queste occasioni.
Marin Pongracic: 6. Discorso molto simile a quello già fatto per il compagno di reparto. Presidia bene l’area di rigore, non scoprendosi e non commettendo alcun tipo di errore con il pallone tra i piedi.
Antonino Gallo: 6,5. Diverse le scorribande del laterale giallorosso che, con anche diversa pulizia, riesce a piazzare un paio di cross molto interessanti. Dietro tentenna un po’ quando la Salernitana riesce a spingere con efficacia. Dal 71′ Nicola Sansone: 6. Entra con la giusta applicazione. Si aggiunge al terzino, coprendo con attenzione la sua fascia, rendendosi utilissimo nel difendere il risultato.
Alexis Blin: 6. Non si scopre quasi mai, conferendo equilibrio alla sua squadra in fase di non possesso, ma al contempo non dà alcun tipo di appoggio in fase offensiva. Per le sue qualità può far qualcosa in più.
Ylber Ramadani: 6. Presidia con ordine la sua zona di campo. Prova a dettare il ritmo del match, sebbene nelle sue caratteristiche non ci sia la propensione alla regia. Buono il suo lavoro in mezzo al campo per rallentare il gioco degli avversari.
Remi Oudin: 6. Match tutto sommato sufficiente. Rispetto alla miglior versione si fa notare poco, preferendo lavorare di più per la squadra alle spalle dei tre uomini d’attacco, piuttosto che tentare di fare la differenza con giocate più complicate da eseguire. Dal 46′ Patrick Dorgu: 6. Buon ingresso in campo. Dà subito all’occhio con un paio di sgroppate interessanti ad avvio ripresa. Con il corso dei minuti arretra la sua posizione, dovendo più pensare a coprire la sua fascia.
Pontus Almqvist: 6,5. Con due punte in campo, ha più libertà di movimento. Spesso riesce ad agganciare o comunque toccare il pallone in area, trovando spesso la conclusione. Partecipa all’azione della rete del vantaggio giallorosso.
Nikola Krstovic: 6,5. Fa a bagarre con Pirola e Manolas. Il montenegrino regge i duelli fisici con i rocciosi centrali avversari, rendendosi molto utile con tanti appoggi che liberano i compagni. Propizia l’autorete di Gyomber sporcando il tiro di Almqvist.
Roberto Piccoli: 6. Non si scosta più di tanto da quanto fatto dal montenegrino. Molti palloni giocati spalle alla porta dall’ex Empoli, bravo a non farsi battere nelle contese fisiche con i centrali avversari. Rispetto a Krstovic si nota meno in area di rigore. Dal 78′ Joan Gonzalez: s.v.
All. Gotti: 6,5. Entra in corsa ed ottiene immediatamente il massimo della posta in palio. L’avversario era il migliore possibile ma il tecnico ex Udinese, con la sua idea di calcio pragmatica, potrà seriamente portare i giallorossi a centrare l’obiettivo, considerando che la rosa salentina di qualità ne possiede.
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