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Perché Catania-Padova a porte chiuse? Cos’è successo nella finale di Coppa Italia di Serie C

Catania

Catania-Padova, la finale di ritorno della Coppa Italia di Serie C, al Massimino, si giocherà a porte chiuse. A deciderlo è stato il giudice sportivo, Stefano Palazzi, dopo gli scontri avvenuti martedì sera allo stadio Euganeo nell’intervallo del match fra i veneti e i siciliani, che hanno portato anche a 5.000 euro di multa anche al club veneto.

Una decisione che, purtroppo, sembrava essere scontata e così è stato: quindi niente pubblico per il match decisivo che assegnerà il secondo trofeo presente nella terza categoria calcistica italiana.

Si ripartirà in ogni caso dal 2-1 maturato sul campo a favore dei patavini, in un clima che per certi versi sarà surreale, visto che non si giocano partite a porte chiuse, rari precedenti a parte, addirittura dal periodo pandemico.

Vedremo quindi cosa ne scaturirà, di sicuro quello che è successo ha creato un danno economico e di immagine a entrambi i club, in particolare al Catania che non potrà contare sull’afflusso dei propri tifosi e sugli incassi derivanti dal match.

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