Ci avviciniamo sempre di più agli Europei 2024. L’Italia di Luciano Spalletti vuole essere protagonista nella prossima competizione continentale per difendere il titolo conquistato tre anni fa. Tra le varie eventualità a cui bisogna pensare per un torneo che si decide nel giro di una manciata di giorni ci sono i calci di rigore.
I tiri dal dischetto possono essere una componente fondamentale. Sia per un fallo in area durante la partita, che anche in caso di pareggio al termine dei due tempi regolamentari e supplementari. E dunque, quali potrebbero essere le opzioni di Luciano Spalletti? Quesito per nulla facile a dirsi.
Anche perché il tecnico di Certaldo ha perso una delle opzioni migliori a disposizione, Mimmo Berardi. L’ala del Sassuolo ha in carriera una percentuale di conversione dell’87% su rigore, con soli otto errori su sessantadue tiri dal dischetto in carriera.
Poi non è che gli azzurri vantino un parterre di rigoristi affermati, se guardiamo al gruppo di convocati di marzo: Lorenzo Pellegrini ha compiuto cinque errori sui 17 tirati complessivamente (4 segnati su sei nel 2022/2023, nessuno quest’anno), mentre Federico Chiesa ne ha tirati solo tre in carriera, sbagliandone uno. Anche peggio Giacomo Raspadori, con uno 0/1 in carriera in A, mentre i duellanti per il ruolo da centravanti Mateo Retegui e Gianluca Scamacca hanno degli ottimi argomenti a propria disposizione: 12 su 13 per l’attaccante del Genoa, nessun errore su sei tentativi per quello dell’Atalanta. Con loro ottimo score anche per Riccardo Orsolini, che da professionista ha sbagliato un solo rigore su 14, Mattia Zaccagni e Matteo Politano. Ma sono tutti da testare con la maglia azzurra addosso.
In verità un uomo ci sarebbe: Jorginho. Ma il regista dell’Arsenal fa ancora fatica a scrollarsi di dosso il fantasma dell’errore nella batteria della finale agli Europei 2020. Appesantiti dai due errori con la Svizzera che hanno pesato tanto nella mancata qualificazione al Mondiale. Ci ha provato contro la Macedonia, ma è stato nuovamente ipnotizzato da Dimitrievski, con quello che in Nazionale è il quarto rigore sbagliato di fila, terzo se non consideriamo quello con l’Inghilterra per le statistiche. Ma il problema è solo in azzurro: da quando è diventato campione d’Europa. l’ex Napoli e Verona ha sbagliato un solo rigore su quattordici tirato con le squadre di club, tra Chelsea ed Arsenal, per uno score complessivo di 42 reti e 8 errori. Numeri di tutto rispetto, che potrebbero riportarlo sul dischetto per rompere definitivamente la sua maledizione.
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