Una notte che per l’Atalanta rimarrà per sempre nei libri di storia. La Dea ha vinto il suo primo titolo europeo dopo 117 anni di storia, tornando ad alzare un trofeo a sessantuno anni dall’ultima volta, la Coppa Italia del 1963. Il laboratorio Gasperini ha prodotto nella sua gestioni tanti, tantissimi calciatori di spicco. Con Luciano Spalletti che osserva attentamente.
Poiché anche ieri, seppur senza reti, è arrivata una prestazione di sostanza di Gianluca Scamacca. Ieri sera il numero 90 ha dimostrato tutta la sua qualità associativa in mezzo al campo, dialogando con i compagni e mettendo a referto l’assist per il 3-0. Dopo una partita di grande sacrificio in cui ha tenuto in apprensione costante la difesa del Bayer Leverkusen.
Sulla destra invece da sottolineare la grande partita di Davide Zappacosta. Uno a cui la facilità di corsa non è mai mancata, facendo un doppio lavoro costante risultando così una spina nel fianco in avanti e un muro in difesa. E offrendo anche l’imbeccata pet l’1-0 che ha instradato il match.
Con gli Europei alle porte, Spalletti starà vagliando ogni situazione per imbastire la lista dei suoi convocati. Se Zappacosta appare un po’ chiuso, con tanta concorrenza sulla fascia destra, Scamacca è stato invece l’attaccante italiano più prolifico degli ultimi mesi e appare impossibile lasciarlo fuori addirittura dall’undici titolare.
Seppur nel passato il rapporto con il tecnico non sia stato idilliaco (si pensa che il ‘discorso della Playstation’ fosse indirizzato proprio alla punta romana), ora l’ex Sassuolo ed Aston Villa ha dimostrato di essere maturato. Di lavorare bene per i compagni e sapere quando è il momento di mettersi in proprio, tanto da aver firmato una stagione da 18 reti e 8 assist complessivi. La lotta con Mateo Retegui pende estremamente dalla sua parte.
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