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Zaccagni l’uomo della provvidenza, svoltano gli Europei dell’Italia? Le formazioni multiforme di Spalletti

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Mattia Zaccagni
Zaccagni / LaPresse

98′ di Italia-Croazia: gli azzurri sono sotto 1-0, risultato che metterebbe a serio rischio la qualificazione agli ottavi ad Euro 2024. Serve un gol per blindare la seconda posizione nel girone B alle spalle della Spagna. Riccardo Calafiori, cinque presenze in Nazionale, salta due uomini, porta il pallone sul destro e allarga il gioco per Mattia Zaccagni, ala della Lazio, al settimo gettone con la maglia azzurra. Senza paura Zaccagni, entrato nel secondo tempo al posto di Darmian, fa partire una conclusione a rientrare sul secondo palo col destro, una pennellata che vale la qualificazione agli ottavi di finale all’Italia.

Quando tutto stava per finire, il gol di Zaccagni ha ridato improvvisamente vita a una situazione compromessa. L’Italia era virtualmente eliminata – anche se sarebbe passata probabilmente come una delle migliori quattro terze – ma la Dea Bendata, la provvidenza, il fato o, per i più profani, il gesto tecnico del classe 1995 ha cambiato qualsiasi scenario per gli azzurri nel loro cammino in Germania. L’Italia continuerà il suo viaggio, non con molte convinzioni ma con l’adrenalina di una qualificazione strappata all’ultimo secondo.

Il CT azzurro, Luciano Spalletti, ha nuovamente mescolato le carte nella sfida di ieri. Per la prima volta in quest’Europeo, infatti, l’Italia è scesa in campo con la difesa a tre dal 1′, modulo provato molto dal tecnico toscano nelle sfide preparatorie all’Europeo. Dovendo imprimere una sterzata per riequilibrare il risultato, dopo aver subito il gol di Luka Modric, gli azzurri sono passati nuovamente a quattro, chiudendo con un improvvido 4-2-4 ultraoffensivo.

Cambiare pelle in continuazione può dare vantaggi e svantaggi a seconda del punto di vista considerato. Una formazione mutaforme è di difficile lettura per le compagini avversarie, che dovranno compiere un lavoro a monte per cogliere le sfumature della squadra azzurra. D’altro canto, c’è il rischio di portare confusione negli stessi giocatori italiani, che seppur adattabili a più situazioni differenti, potrebbero accusare questa continua variazione d’identità. Su quest’aspetto Spalletti avrà molto da fare per prepararsi al meglio per la sfida di sabato con la Svizzera.

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