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La confusione totale di Spalletti: un’Italia lacunosa ai livelli della sciagurata era Ventura

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Luciano Spalletti
Spalletti / LaPresse

La delusione per l’uscita da Euro 2024 è ancora da smaltire in casa Italia. I ragazzi di Luciano Spalletti non riconfermeranno il titolo conquistato tre anni fa: il 2-0 subito per mano della Svizzera dagli azzurri segna la condanna su un percorso iniziato male e finito ancor peggio. Dopo quattro edizioni consecutive, l’Italia non entra tra le migliori otto d’Europa, allontanandosi ancor di più dal gotha del calcio europeo dopo le due mancate qualificazioni ai Mondiali.

Un’Italia così schiava dell’avversario forse non si era mai vista. Nemmeno nelle due tragiche sfide con la Svezia nel 2017 e con la Macedonia del Nord nel 2022 la prestazione degli azzurri è risultata peggiore di quella messa in mostra a Berlino. Già la prova con la Spagna ha rattristito il morale dei tifosi, sollevato poi dalla qualificazione strappata all’ultimo secondo contro la Croazia. Ma il fatto che la 19ma del ranking FIFA abbia totalmente cancellato la produzione offensiva dell’Italia è imperdonabile.

Adesso Luciano Spalletti è atteso a delle risposte chiare e dirette. Il CT toscano, seppur con delle attenuanti, non può non esser considerato uno dei principali responsabili di questa disfatta. Il tecnico di Certaldo non è riuscito a dare una precisa identità di gioco alla formazione tricolore: il tempo per lavorare era poco, ma ci si poteva attendere qualcosa di più. Forse l’errore più importante è stato commesso a monte, valutando la rosa maggiormente di quanto in realtà i singoli potessero offrire.

Un’analisi della squadra errata che ha creato una serie di conseguenze. Spalletti ha cercato in tutti i modi di provare a rievocare ciò con cui ha vinto lo Scudetto al Napoli: pressing alto, costruzione dal basso e ritmi intensi. L’Italia, invece, è sempre apparsa sotto ritmo, non aggredendo mai l’avversario nella metà di campo avversaria – salvo in rari casi – e non riuscendo mai a sviluppare una manovra fluida. In questo mix, la scelta del 4-2-3-1 non ha di certo aiutato, costringendo anche a molti elementi di giocare fuori ruolo.

Spalletti rimarrà alla guida della Nazionale, salvo colpi di scena improvvisi. L’ex allenatore di Roma, Inter e Napoli avrà quindi tempo per preparare al meglio i prossimi appuntamenti ufficiali, la Nations League e soprattutto le qualificazioni ai Mondiali 2026. I dubbi sono moltissimi, ma le poche certezze (Donnarumma, Calafiori, Barella, Chiesa) devono costituire l’ossatura per formare una squadra su cui si può lavorare per il futuro, sperando nell’inserimento di alcuni giovani interessanti pronti per il grande salto.

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