La Copa America entra nel vivo. Chiusa la fase a gironi della quarantottesima edizione negli Stati Uniti d’America, con ancora otto squadre che sono rimaste in gioco per il titolo. E sembra tutto possibilmente apparecchiato per la supersfida tra Argentina e Brasile il prossimo 14 luglio a Miami, anche se appare meno scontata di quanto si penserebbe.
I campioni del Mondo hanno chiuso prevedibilmente il girone A, con Canada, Cile e Perù, in testa alla classifica. Tutti si attendevano Leo Messi, invece il mattatore è al momento Lautaro Martinez: sono sue quattro delle cinque reti dell’Albiceleste, con il centravanti dell’Inter che con prestazioni convincenti vuole prendersi il posto da titolare a scapito di Julian Alvarez. Ai quarti ci sarà l’Ecuador, secondo nel gruppo B, in semifinale una tra il sorprendente Venezuela e Canada già battuto nella prima fase: per Messi e compagni il cammino, salvo imprevisti, sembra spianato.
Qualche difficoltà in più per il Brasile, che non si è sforzato più di tanto per superare il primo taglio nel gruppo D. Basta la vittoria con il Paraguay ed i pareggi con Colombia e Costa Rica per superare lo scoglio dei gironi, ma il tabellone che si profila avanti ai verdeoro non si preannuncia per nulla semplice.
Il match dei quarti con l’Uruguay, a punteggio pieno nel gruppo C e miglior attacco del torneo con nove reti (e sette marcatori diversi), è per cuori forti e per nulla scontato, mentre in un’eventuale semifinale ce la si vedrebbe di nuovo con i Cafeteros colombiani, che affrontano il più che sorprendente Panama. La selezione di Dorival Junior, nonostante l’abbondante talento offensivo, è apparso a lungo imballato: per evitare problemi c’è necessario bisogno di sbloccarsi.
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