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L’Italia può saltare i Mondiali per la terza volta di fila? Gli oscuri scenari e il meccanismo di qualificazione

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Luciano Spalletti
LaPresse

Mentre il calcio italiano non ha ancora finito di leccarsi le ferite scaturite dalla (prematura, almeno sulla carta) eliminazione dagli Europei di calcio di Germania 2024, è già tempo di pensare a quello che verrà. Nei prossimi 2 anni la nazionale nostrana avrà due impegni fondamentali. Entrambi per un motivo ben preciso. Di cosa stiamo parlando? Andiamo, come sempre, con ordine.

Si inizierà, sin dal mese di settembre, con la Nations League 2024-2025 quindi, dal prossimo anno, si entrerà nel vivo dei Mondiali 2026. Prima con la fase di qualificazione, quindi con la manifestazione globale vera e propria. Sul valore di quest’ultima che, giova ricordarlo, si disputerà tra Stati Uniti, Messico e Canada, non c’è bisogno di spiegazioni. Sulla NL, invece, proviamo ad entrare nel dettaglio.

Dopo il disastro dei Campionati Europei, che hanno confermato come il movimento calcistico italiano sia in crisi profonda, se non profondissima, la Nations League potrebbe rappresentare una ghiotta occasione. Sia per la competizione in sé ma, soprattutto, per dare il via ad una “nuova era” per gli Azzurri. Il gruppo, che si vedrà protagonisti con Francia, Belgio e Israele, dovrà permettere al commissario tecnico Luciano Spalletti di trovare una Italia nuova di zecca.

Senza questa chance di mettere in campo volti nuovi e creare un concetto di gruppo rinnovato, le speranze di raggiungere i Mondiali 2026 si potrebbero davvero ridurre al lumicino. Dopo aver mancato le qualificazioni a Russia 2018 e Qatar 2022, l’Italia non può minimamente fallire il prossimo appuntamento globale. Al momento, visto anche il basso livello espresso in Germania, è molto complicato pensare ad una Italia che raggiunge i prossimi Mondiali in scioltezza. Ci sarà da sgomitare, e non poco.

Le qualificate al “grande ballo” raggiungeranno il numero record di 48 (16 per la UEFA) e questo potrebbe dare una generosa mano al CT Luciano Spalletti. Oltre alle consuete qualificate in base alle varie confederazioni, dall’edizione 2026 per decidere gli ultimi due posti disponibili si terrà un torneo di spareggio che coinvolgerà 6 squadre, 5 delle quali composte da una nazionale per ogni confederazione continentale (ad esclusione della UEFA) e l’ultima coincidente con una nazionale della confederazione del Paese ospitante (cioè per il 2026 la CONCACAF). In poche parole, le occasioni non mancheranno, ma la nostra Nazionale dovrà crescere parecchio.

Il percorso non inizierà che nel 2025. Non è ancora dato a sapersi quando. A seconda del sorteggio Gli Azzurri potrebbero cominciare il proprio cammino a marzo, a giugno o a settembre. Le squadre sorteggiate in gironi da 5 giocheranno le loro prime partite a partire da marzo 2025, oppure da giugno 2025 se partecipassero ai quarti di finale o agli spareggi promozione/retrocessione della Nations League 2024-2025. Le squadre sorteggiate in gironi da 4 invece giocheranno invece le proprie prime partite solamente da settembre 2025.

Il tempo non manca, forse tutto il resto sì. L’Italia deve ricostruire e ricostruirsi. In maniera completa e profonda. Come ben sappiamo in questo periodo storico i campioni o fuoriclasse scarseggiano. Per questo motivo dovremmo allestire una squadra con basi solide e unione d’intenti. Il lavoro per il CT Spalletti sarà complicato, come si è già visto. Anche nel suo caso dovrà limare i parecchi errori messi in mostra in Germania, per mettere mano ad una rosa che, obiettivamente, non potrà fallire il terzo approdo al Mondiale consecutivo.

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