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Europei di bassa qualità tecnica? Il livello non ha esaltato i palati fini: c’è il problema dei giocatori sovraccaricati

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Jude Bellingham
Bellingham / LaPresse

L’Europeo di calcio ha chiuso i battenti con la vittoria dell xx. Abbiamo una nuova regina del Vecchio Continente, ma in una competizione che, in fondo, non ha mantenuto le aspettative dal punto di vista qualitativo.

Si è discusso molto della resa dell’Italia nel torneo, ma non è che le altri grandi squadre abbiano incantato durante queste settimane. La stessa Inghilterra arrivata fino in fondo ha fatto tutto meno che brillare, come la Francia per tutti favorita d’obbligo ed eliminata in semifinale. Ma, a parte la Spagna e dei momenti positivi della Germania padrona di casa, non si è visto un gran calcio.

E nemmeno dal punto di vista dei singoli, i grandi hanno brillato. Kylian Mbappè, forse condizionato anche dalla frattura al naso, non è riuscito a trascinare i suoi, così come Cristiano Ronaldo con la maglia del Portogallo. Anche Jude Bellingham, autore di due reti importanti e decisive per gli inglesi, ha alternato prestazioni buone ad altre assai meno scintillanti.

Quello di quest’anno è stato un Europeo meno scintillante, in cui in molti casi la sostanza ha prevalso sulla qualità. Lo dimostrano i buoni cammini di squadre più quadrate che altro, come la Georgia, la Slovenia, la Romania e la Slovacchia. I giocatori e gli uomini di talento potrebbero essere arrivati con l’energia al lumicino a questo appuntamento.

Non per niente, il calcio europeo ormai appare saturo di partite. Tra campionati, competizioni continentali e nazionali come minimo un giocatore di medio/alto livello gioca quantomeno cinquanta partita nel giro di nove mesi, e oltretutto le ‘estati libere’ sembrano essere tramontate, con un torneo in ogni periodo caldo. Anche la formula del nuovo Mondiale per Club del prossimo anno ha fatto discutere per questi motivi.

Ma il calcio sta andando avanti in questa direzione: sempre più partite, per amore del denaro. Con i protagonisti che rischiano di arrivare ai tornei per Nazionali con la barra dell’energia sempre più al ribasso. L’Europeo che abbiamo vissuto, con sempre meno tecnica al potere e poche eccezioni, rischia di diventare la regola.

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