L’Italia Under 19 ha debuttato in maniera positiva agli Europei di categoria. Un buon successo contro la Norvegia ha messo la squadra di Bernardo Corradi in una posizione positiva per potersi prendere un posto tra le prime due del girone A, accedere alle semifinali e di conseguenza anche al prossimo Mondiale Under 20.
Una squadra che ha le sue punte di talento, a partire da Simone Pafundi passando per Kevin Zeroli, Fabio Chiarodia e Francesco Camarda. Ma al momento non sappiamo in quanti di questi giocatori potranno giocare a stretto giro di posta in massima serie.
Per una questione annosa del nostro calcio, della poca fiducia ai giovani. Tanti allenatori non pensano al poter ritagliare un po’ di spazio a giocatori con talento da sgrezzare, ma semplicemente al risultato da ottenere, sentendosi costantemente sulla graticola. E un errore di un giovane di talento potrebbe pur sempre costargli il posto in panchina. Quindi, sempre meglio per loro affidarsi a gente più esperta per ridurre al minimo il margine.
E la riforma dei campionati Primavera rischia di essere un’arma a doppio taglio. Più italiani, ma che possono rimanere incastrati nelle giovanili fino ai vent’anni e non fino ai diciannove, rischiando dunque di perdere un anno di professionismo. Mentre, in altri campionati, i diciottenni vengono mandati in campo liberi di sbagliare e di cimentarsi con i grandi. Solo così proliferano i Lamine Yamal e Florian Wirtz.
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