Chiusa la seconda giornata del campionato di Serie A. Fra le tante emozioni di questo weekend, vediamo gli attaccanti italiani che si sono comportati meglio, tra gol e prestazioni di rilievo.
Mateo Retegui: il ‘salto di carriera’ non lo ha intimorito, anzi. Dopo la doppietta al debutto con il Lecce, il Chapita timbra il cartellino anche nella sfida contro il Torino, seppur non basta ad evitare la sconfitta. Con una squadra che crea occasioni a profusione e senza la concorrenza di Scamacca, Retegui può fare quello che gli riesce meglio: gol. E intanto Spalletti prende appunti, con Gasperini che potrebbe dargli qualche idea per rifornire quello che vuole diventare un vero e proprio animale d’area.
Andrea Pinamonti: non poteva iniziare meglio la sua seconda avventura con la maglia del Genoa. Il Grifone lo ha scelto per il dopo Retegui, puntando al ‘ritorno di fiamma’ dopo l’opaca esperienza del 2019/20 chiusa con cinque reti. Così come allora, segna al debutto: stavolta però la sua torsione di testa vale una bella vittoria sul Monza, con conseguente esultanza sotto la curva. Il Marassi può essere il posto giusto per diventare finalmente grande dopo le tante aspettative in parte disattese in gioventù. Sicuramente non gli manca il coraggio, avendo scelto il 19, numero di maglia del suo predecessore.
Lorenzo Lucca: dopo un anno di apprendistato, la punta ex Pisa è pronto a mettere a ferro e fuoco le difese della Serie A. Apre le danze nella sfida contro la Lazio sfruttando ottimamente la grande invenzione di Thauvin e la grande disattenzione di Casale, mostrando una freddezza non da poco. Una rondine non fa primavera, ma se è migliorato da questo punto di vista allora potrebbe davvero trasformarsi in quel rapace d’area di rigore che tanto manca alle nostre latitudini, aggiungendo anche un controllo di palla insospettabile per la sua altezza.
Matteo Cancellieri: è sua la firma decisiva per il successo del Parma sul Milan. L’ala scuola Roma è sempre stata etichettata come estrosa ma anche poco concreta; Pecchia sembra però avergli ritagliato un ruolo da ‘super sub‘ sfruttando la sua agilità con le difese più stanche. Il cosiddetto ‘avvocato’ ha avuto ragione con i rossoneri, e chissà che non possa regalare aria nuova alla carriera di un ragazzo talentuoso ma che fa fatica a sbocciare.
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