C’era bisogno di una conferma. Il successo in Nations League contro la Francia poteva essere soltanto un episodio fortunato, ma la vittoria di ieri con Israele è invece la dimostrazione che la Nazionale di Luciano Spalletti ha davvero trovato il giusto assetto per la sua campagna verso il Mondiale 2026. Il 3-5-1-1 visto in queste prime due partite ha già diradato più di un dubbio, nonostante in mezzo al campo mancato forse il giocatore chiave in Nicolò Barella.
Il tuttofare dell’Inter è stato sostituito più che degnamente con due mezzali moderne e capaci di poter essere incisive da entrambi i lati del campo. A prendersi la sua porzione di campo è stato Davide Frattesi, già suo alter ego all’Inter per Simone Inzaghi e protagonista con due gol in due partite grazie alle sue capacità senza palla. Ma il suo rendimento è stato influenzato anche dall’inserimento di Samuele Ricci, più coinvolto nella fase difensiva e apparso maturato tatticamente e tecnicamente.
In mezzo, il calciatore che mancava: Sandro Tonali. Il ragazzo del Newcastle ha semplicemente un altro passo, è quel regista moderno che è mancato in azzurro nell’ultimo anno. Qualità e quantità coniugata in un solo calciatore, l’ex Milan e Brescia si propone per essere uno dei protagonisti dei prossimi anni con la Nazionale.
Non dimentichiamoci ovviamente gli esterni. Federico Dimarco è una sicurezza a sinistra con il suo piede delicato e alle sue spalle c’è un motore potentissimo in Destiny Udogie. A destra Bellanova non ha convinto più di tanto con Israele, ma nel match di venerdì Cambiaso ha dimostrato tutta la sua sapienza con il pallone tra i piedi che ne fanno il favorito per quella zolla di campo.
Il tutto, ripetiamo, senza Nicolò Barella, che fino a un anno fa sembrava irrinunciabile per la nostra Nazionale. Forse ora il calciatore dell’Inter avrà la possibilità di tirare il fiato con meno remore e preservare delle energie in più in vista di test più importanti.
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