Siamo giunti ormai ai nastri di partenza della nuova, attesissima, campagna europea 2024-2025. Nel corso della prossima settimana, infatti, scatteranno le tre Coppe continentali, con ben 8 squadre italiane impegnate. In Champions League vedremo Inter, Milan, Juventus, Atalanta e Bologna, quindi in Europa League sarà la volta di Roma e Lazio, mentre in Conference League toccherà di nuovo alla Fiorentina. Momento ideale, quindi, per fare un po’ il punto della situazione e le carte della stagione europea con chi sarà in prima linea in cabina di commento. Stiamo parlando di Maurizio Compagnoni, apprezzatissimo telecronista di Sky Sport, che con il suo celebre marchio di fabbrica “Rete! Rete! Rete!” ci accompagnerà sui campi da calcio in giro per l’Europa.
Maurizio, iniziamo ovviamente dalla Champions League. La massima competizione continentale per club si presenta con un format rivoluzionato. Cosa ne pensi?
“Niente più gironcini ma classifica come se fosse un campionato. Per il momento è difficile dire cosa dovremo aspettarci. Il cambiamento penso fosse giusto soprattutto da un punto di vista. In questo modo tutte le partite, anche le ultime, avranno importanza per definire le fasce in vista del turno successivo. Fino all’ultima edizione, invece, talvolta capitava che i match conclusivi fossero un semplice pro forma. Sono curioso di vedere questa nuova formula, speriamo che vada nella direzione giusta”.
Se diciamo Real Madrid e Manchester City come grandi favorite è troppo scontato?
“Oggettivamente, sulla carta, sembrano le due squadre più attrezzate per alzare la Coppa a Monaco di Baviera. C’è però un aspetto fondamentale da valutare in casa dei Blancos. Sappiamo che Carlo Ancelotti è un tecnico eccezionale e sa gestire anche gli spogliatoi più complicati. L’arrivo di Kylian Mbappè, con tutto quello che comporta, rappresenta un rischio non di poco conto. Intanto dal punto di vista tattico, perché rischia di pestarsi i piedi con Vinicius, in secondo luogo perchè ad una formazione già stellare hai aggiunto un altro tassello pesantissimo. Il calcio reale non è la PlayStation. Ogni equilibrio va soppesato. La fortuna del Real Madrid è che, a gestire tutto, ci sarà proprio Ancelotti. Senza di lui tutto sarebbe molto più complesso”.
L’Italia in questa edizione schiererà la cifra record di 5 partecipanti. La più attrezzata per andare in fondo quale sarà?
“Penso che l’Inter sia la squadra di casa nostra che possa andare più avanti in questa Champions. Anzi, già nelle ultime edizioni la ritenevo molto competitiva. Un anno fa la corsa allo Scudetto della seconda stella ha fatto spostare tutta l’attenzione sul campionato ma, come ricordiamo, nell’edizione precedente la squadra allenata da mister Simone Inzaghi era arrivata alla Finale di Istanbul. Credo che quel match, anche se perso, abbia dato la svolta mentale ai nerazzurri che ora sanno di potersela giocare contro tutti. Dove potranno arrivare? Ovviamente molto dipenderà dal sorteggio, ma l’Inter ha tutto per arrivare lontano”.
Il giocatore chiave della stagione?
“Non è semplice trovarne solo uno. Penso però che Lautaro Martinez e Hakan Calhanoglu siano i due veri e propri aghi della bilancia nello scacchiere nerazzurro”.
A questo punto passiamo all’altra sponda dei Navigli. Che percorso europeo ti aspetti dal Milan?
“Iniziamo con il dire che sono particolarmente deluso dall’avvio di stagione dei rossoneri. Non mi aspettavo una falsa partenza simile. A livello di rosa ritengo il Milan più forte dell’anno scorso, anche se alcuni innesti, Emerson Royal in primis, sono un grosso punto di domanda. D’altro canto, invece, gente come Fofana, Pavlovic e Alvaro Morata sono ottime prese. Anche Abraham. Anzi, direi che sono i giocatori che servivano. Il grande punto di domanda, tuttavia, alberga in panchina. Se Paulo Fonseca non sarà in grado di dare un equilibrio alla squadra in poco tempo, tutto potrebbe saltare. Negli ultimi mesi si accusava Stefano Pioli di dare poca solidità alla squadra. Ora le cose, per usare un eufemismo, non sono migliorate. E poi, inutile girarci attorno, se dai in mano ad un tecnico non abituato ai top club una situazione complicata tutto rischia di scricchiolare. Lo si è già visto. I giocatori annusano la situazione e se ne approfittano. Forse serviva più un tecnico alla Antonio Conte. Chi sarà il giocatore chiave? Troppo facile dire Leao, per cui dico Fofana, l’elemento che potrebbe sistemare il centrocampo”.
Dal Milan alla Juventus. Cosa ti aspetti dai bianconeri?
“Sono molto curioso per la stagione della Vecchia Signora. L’arrivo di Thiago Motta ha portato un cambiamento radicale, come un mercato nel quale sono stati spesi, mal contati, 200 milioni, sintomo che la rosa di un anno fa non fosse competitiva ai massimi livelli. Sono arrivati tanti volti nuovi e giocatori importanti come Teun Koopmeiners. Vedremo come il nuovo tecnico sarà in grado di plasmare il gruppo e di farlo girare nel migliore dei modi. Le differenze con Max Allegri si stanno vedendo in maniera evidente. Pressione costante e baricentro alto. La mano si vede già. Il giocatore chiave? Senza dubbio Dusan Vlahovic. Se il serbo sarà in grado di mettere in scena una stagione di livello, per la Juve sarà in arrivo una stagione di primo livello, altrimenti tutto si potrebbe complicare”.
Tocca ora alla fresca vincitrice dell’Europa League: l’Atalanta. Sarà l’ennesima annata sorprendente?
“A Bergamo sanno sempre fare le cose per bene, ma partire con l’infortunio di Gianluca Scamacca complica i piani. Anche se, oggettivamente, la partenza di Koopmeiners sarà l’assenza più pesante. In avanti è stato preso Mateo Retegui che, sulla carta, vede la porta meglio di Scamacca, per cui da quel punto di vista le cose potrebbero anche migliorare per la squadra di mister Gian Piero Gasperini. Il tecnico nerazzurro dovrà essere bravo a far dare il massimo ai suoi, da Lazar Samardzic a Nicolò Zaniolo anche se, in questo caso, il giocatore chiave è facile da trovare: Ademola Lookman. Se il nigeriano penserà a giocare ed al campo, tutto potrebbe andare nella direzione giusta. Non penso che la Dea possa lottare per lo Scudetto, né arrivare nelle prime 8 della classifica di Champions, ma lo spareggio per andare agli ottavi di finale credo sia alla portata”.
Quinta ed ultima squadra italiana pronta per la massima competizione continentale per club: il Bologna. Stagione da leggere in quale modo?
“L’inizio si è rivelato più complicato del previsto ma, dall’altro lato, i felsinei hanno avuto forse il sorteggio meno complicato a livello europeo. Per quanto visto sino ad ora il rischio di vivere una stagione pericolosa è elevato. Dimentichiamo quanto visto un anno fa con Thiago Motta e company. Oltre al tecnico se ne sono andati Riccardo Calafiori e Joshua Zirkzee e, aspetto preoccupante e inaspettato, non sono stati sostituiti a dovere. Pensavo che un grande dirigente come Sartori andasse a ritoccare la rosa in una certa maniera, per esempio inserendo un paio di elementi esperti e già rodati a questi livelli. Non è successo. Mister Vincenzo Italiano per il momento non ha ancora dato la sua impronta alla squadra. Giocatore chiave? Faccio un po’ fatica. Provo a dire Remo Freuler, dato che è l’unico che ha già fatto la Champions”.
Scendiamo di un gradino. Dalla Champions League alla Europa League, a sua volta con un nuovo format. Cosa ti aspetti?
“Come Italia ci presentiamo con due squadre attrezzate come Roma e Lazio. Soprattutto i primi. Le rivali non mancheranno, con le inglesi in prima fila con Manchester United e Tottenham, senza dimenticare il Porto. I giallorossi hanno fatto un mercato importante ma, la sensazione, è che dipendano soprattutto da un giocatore: Artem Dovbyk. Se il centravanti ucraino sarà quello del Girona con i suoi 24 gol nella Liga sarà un discorso. Se sarà quello dell’Europeo o dell’avvio di stagione sarà più dura. In casa Lazio, invece, mi affascina il progetto tecnico di mister Baroni che è ultra-offensivo e, con 4 giocatori in avanti, anche molto rischioso”.
Ultima battuta sulla Conference League, con la Fiorentina ai nastri di partenza per il terzo anno consecutivo.
“Anche in questo caso non vedo molte formazioni, sulla carta, superiori ai Viola, ovviamente il Chelsea sì, ma la squadra di mister Raffaele Palladino deve svegliarsi ed in fretta. L’inizio di stagione è stato complicatissimo, sia in Serie A sia in Europa con la doppia sfida con la Puskas Academy che si è trasformata in due match pessimi. Le incognite sono numerose. Albert Gudmundsson tra infortunio al polpaccio e questioni giudiziarie rischia un anno complicato. Andrea Colpani si deve svegliare e penso che ci sia anche molto altro da migliorare per i viola. In poche parole la Fiorentina deve darsi una bella sistemata e in tempi rapidi”.
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