Un’Europa League che vuole ripromettersi di diventare più avvincente, seguendo l’esempio della ‘sorellona’ Champions League. Più squadre e più partite da disputare per le trentasei in lizza per il trofeo alzato in cielo dall’Atalanta pochi mesi fa. In casa Italia ci sarà la possibilità di replicare con Roma e Lazio ai nastri di partenza?
Negli ultimi anni i giallorossi hanno dimostrato una certa affinità con le coppe: ricordiamo ancora il successo nella prima edizione di Conference League, seguita poi dalla finale e dalla semifinale nella coppa ‘di mezzo’ nelle due annate successive. Basterebbe questo dunque per poter mettere Dybala e compagni tra le possibili favorite della competizione.
Ma non è tutto così facile, per nulla. Un’estate travagliata, con un mercato parso più mosso dal sentimento di panic buying che da un progetto vero e proprio, oltre ad essere condizionato dalla telenovela Dybala (di cui la dirigenza avrebbe fatto volentieri a meno), e con il progetto De Rossi cestinato dopo nemmeno un mese ed un fresco contratto triennale. Con Ivan Juric, alla prima occasione europea della sua carriera, potremmo vedere un squadra tignosa, aggressiva, come ci ha abituato spesso nel passato. Ma il materiale umano sarà utile per le idee del croato? Lo si scoprirà in una prima fase che appare abbastanza complicata, che vede per i capitolini subito Tottenham, Athletic Bilbao ed Eintracht Francoforte.
Discorso differente per la Lazio, che sin dalla chiusura della scorsa stagione si è messa sul collo un cartellone con su scritto ‘rifondazione in corso’. Marco Baroni, alla chance della vita, non ha battuto ciglio agli addii di Luis Alberto ed Immobile e sta provando a plasmare un gruppo nuovo: ci sarà bisogno comunque di pazienza, e l’Europa può rappresentare un bel banco di prova.
Un banco di prova per capire chi, di questo gruppo, può davvero diventare un pezzo importante per il presente e per il futuro. Per i biancocelesti il novero delle otto partite è un po’ più facile rispetto a quello dei cugini giallorossi, con Ajax e Porto come avversarie più probanti. Un percorso che appare adattissimo per ‘farsi le ossa’ e capire chi poter diventare da grande. Con la chance di poter diventare una vera e propria mina vagante dalla fase ad eliminazione diretta in poi.
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