La settima giornata di Serie A si apre con il Napoli che prova ad allungare in testa alla classifica e punta a dare vita a una “mini-fuga” su Juventus, Milan e Inter. Dall’altra parte c’è però il Como che, dopo un inizio da dimenticare, è reduce da due successi consecutivi che gli hanno permesso di allontanarsi dalla zona salvezza.
PAGELLE NAPOLI-COMO
NAPOLI
Caprile 5,5 – Non è mai veramente impegnato perchè il Como sì inventa, ma al tempo stesso difficilmente centra la porta. Quando Strefezza fa partire una bordata fuori area, lui è fuori posizione peggiorando così la situazione creata da Buongiorno.
Di Lorenzo 6 – Talvolta è l’uomo che aiuta nella spinta del Napoli e nelle sue azioni offensive, come ci ha abituato ai tempi di Spalletti. Prima di dire che si sia ritrovato è ancora presto, però almeno prova a metterci delle pezze a una difesa che presenta alcuni buchi.
Rrahmani 5,5 – Spesso lo chiamano a impostare il gioco quando si passa indietro, come si vede anche in occasione del gol di McTominay. Il problema che quando il Como compie passaggi negli spazi stretti, va in difficoltà.
Buongiorno 5 – Il difensore azzurro è in difficoltà a fronte delle incursioni dei lariani, ma soprattutto sui passaggi corti degli uomini di Fabregas che penetrano fra le linee. Sul tiro di Strefezza lascia partire il tiro e inganna Caprile.
Olivera 6 – Non è perfetto e appariscente come i compagni, ma il suo compito è quello di annullare Fadera. Lo fa con discrezione e questo lo rende meno in vista durante il match, almeno sino a che non costruisce il rigore per Lukaku. (88’ Marin SV)
McTominay 6 – E’ la classica rondine che non fa primavera, anzi, forse quella che arriva troppo presto e che illude che l’inverno sia finito. Lui arriva dalla Scozia direttamente dopo venticinque secondi, ma dopo il gol si fa vedere raramente nell’area lariana.
Lobotka 6- E’ uno dei peggiori in campo nel primo tempo. Dovrebbe far da filtro per la difesa, ma le maglie sono larghe e lui non fa nulla per fermare gli attacchi lombardi. Nel secondo però si trasforma pressando a tutto campo e consentendo al Napoli di portare a casa i tre punti in tranquillità.
Anguissa 5 – Il discorso è simile a quello di Lobotka, anche se qualcosa tenta per arginare la furia dei lariani quando arriva a tratti come un vento di Bora. Dalla sua ha il vantaggio della forza fisica, ma questo non basta. (91’ Gilmour SV)
Politano 7 – Lui è il pendolino del Napoli, crea spazi in attacco, torna indietro appena può per dare una mano ai difensori. E’ in grandissima forma e questo potrebbe spingere Conte a non fare mai a meno di lui. (79’ Neres 7 – Il suo compito è entrare e correre. Lui non se lo fa ripetere e subito sorprende in velocità il Como. Preciso e freddo sull’assist di Lukaku).
Lukaku 6,5 – Togliete la sponda per il gol di McTominay che alza leggermente il suo voto, per il resto nel primo tempo è in una di quelle serate dove i difensori avversari lo ringraziano per l’aiuto che offre. Nel secondo tempo però arriva il rigore gentilmente regalato da Sergi Roberto e così, con un po’ di fortuna, inserisce il proprio nome nel tabellino insieme all’assist per Neres. (88’ Spinazzola SV)
Kvaratskhelia 4,5 – Impalpabile, a tratti inesistente nel gioco del Napoli che dovrebbe passare da lui. Invece gli viene preferita la costanza di Politano e, se si eccettuano qualche galoppata sulla fascia senza incisività, è praticamente assente. (79’ Mazzocchi SV)
All. Conte 6,5 – Si delizia forse un po’ troppo con il suo gioco spingendo i suoi calciatori a trattenere qualche goccia di energia in più per il proseguo del campionato. Negli spogliatoi striglia il proprio undici e l’atteggiamento cambia.
COMO
Audero 6 – Non può molto visto che i due gol subiti sono frutto di un tiro da fuori a freddo e un rigore appena dopo il rientro. Quasi riesce a intercettare il penality di Lukaku, ma non può far altro per evitare la sconfitta dei suoi.
Van der Brempt 6,5 – E’ un diesel che parte piano, ma poi si accende, un po’ come accaduto con il suo arrivo in Italia. Quando però si attiva, crea occasioni per gli attaccanti e, soprattutto tiene a bada senza difficoltà Kvaratskhelia. (84’ Engelhardt SV)
Dossena 5,5 – Gioca spesso con il fuoco apparendo compassato sul gol di McTominay e rischiando di causare un rigore proprio sullo scozzese all’inizio del secondo tempo, però almeno ci mette la grinta per salvarsi.
Kempf 5,5 – E’ un po’ il punto debole della difesa del Como che soffre quando il Napoli decide di fare il Napoli. Sul gol di McTominay non attivissimo, però pian piano serra i ranghi e rende più difficile il compito ai partenopei.
Moreno 6 – Nella difesa lariana, lui ha il compito di avanzare e creare occasioni per pungere la porta partenopea. Non è facile trattenere Di Lorenzo, però si sa difendere.
Sergi Roberto 5 – Da lui non ci si aspetta un’ingenuità come quella che causa il rigore del secondo vantaggio del Napoli. Questa è una macchia su una buona partita che lo vede giostrare il gioco lariano in qualità di filtro fra difesa e attacco.
Perrone 5,5 – Non è sicuramente uno dei più brillanti della sua squadra, ma almeno prova a dare il suo contributo.
Strefezza 7 – Il gol è soltanto la chiusura del cerchio di una partita alla “garibaldina” dove prova in ogni maniera a forare la rete difesa da Caprile, mettendosi anche a disposizione dei compagni di squadra. (83’ Belotti 6,5 – A differenza di Cutrone, lui entra e si fa subito vedere per gli altri, anche se ormai è troppo tardi e il Como, invece di realizzare il pareggio, prende gol in contropiede)
Nico Paz 6,5 – E’ giovane, ma è la stella del Como e lo si vede perché, nonostante la doccia fredda del gol di McTominay, lui crea e mette in grossa difficoltà gli avversari. Il palo che colpisce nel primo tempo è frutto di una prodezza che meritava decisamente più fortuna visto che il pallone percorre parallelamente tutta la linea di porta prima di uscire. Nel secondo tempo però si spegne, forse frutto della mancanza d’esperienza.
Fadera 4,5 – Difensivamente è inadatto e questo consente al Napoli di andare in gol dopo soli venticinque secondi. In attacco, dove dovrebbe far faville, invece viene annullato costantemente da Olivera prima che Fabregas decida di sostituirlo. (68′ Verdi 6 – A quel punto la partita è ormai indirizzata e l’unico modo per trovare una soluzione pericolosa è provare qualche incursione da lontano giostrata dai suoi piedi)
Cutrone 4 – E’ vero che far il centravanti di una provinciale non è un compito semplice, ma l’ex Milan non c’è mai e non fa nulla per dialogare all’interno di una squadra che scambia stretto. Quando lo imbeccano i compagni di squadra è lento e si fa rimontare dai difensori. (91’ Gabrielloni SV)
All. Fabregas 7 – Nonostante si trovi di fronte la leader della classifica e prenda gol dopo pochi secondi, gioca con spavalderia sfoderando quel “tiki-taka” che ha conosciuto ai tempi del Barcellona. Nel secondo tempo cala i ritmi e trasforma la squadra in un fortino più roccioso, ma per una provinciale è fondamentale adattarsi in questi casi.
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