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Italia-Israele 4-1: i promossi e bocciati. Di Lorenzo bomber inatteso, Raspadori ricama, Fagioli pasticcione

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Di Lorenzo / LaPresse

Missione quasi compiuta. L’Italia spegne anche le velleità di Israele nella quarta giornata di Nations League con il punteggio di 4-1 ed è vicinissima alla qualificazione ai quarti di finale. Vediamo chi sono stati i migliori e i peggiori al BluEnergy Stadium di Udine.

I PROMOSSI…

Mateo Retegui: il centravanti dell’Atalanta si sta sgrezzando tecnicamente e lo si vede. Porta peso avanti alla porta ma riesce anche a dialogare bene con i compagni di squadra. Va a calciare il rigore e lo realizza con tanta personalità: l’Italia ha trovato il centravanti che mancava?

Giacomo Raspadori: l’enigma del Napoli ha forse trovato una soluzione. Nel ruolo di rifinitore alle spalle di Retegui appare un altro giocatore. Tanti ricami per i compagni, innesca l’attaccante dell’Atalanta ogni volta che ne ha l’occasione ma offre occasioni anche per i compagni di squadra. Convince molto di più nel ruolo rispetto a Pellegrini, gli manca solo il gol.

Giovanni Di Lorenzo: sul banco degli imputati agli ultimi Europei, configurato come un giocatore che ormai aveva fatto il suo tempo. Luciano Spalletti non si è arreso e ha puntato ancora su di lui: ottimo nel ruolo di braccetto di destra e si toglie lo sfizio di tornare al gol in azzurro dopo due anni, con la fascia di capitano al braccio. Addirittura con una doppietta.

… E I BOCCIATI

Nicolò Fagioli: probabilmente l’unico azzurro sotto la sufficienza. Perde qualche pallone di troppo dando la possibilità ad Israele di poter ripartire e di rendersi pericolosi dalle parti di Vicario. Non è un caso che, con l’ingresso di Ricci, cessa di esistere qualsiasi pericolo per la Nazionale di Luciano Spalletti.

Guglielmo Vicario: una serata abbastanza comoda per l’estremo difensore del Tottenham, che però appare leggermente nervoso soprattutto con il pallone tra i piedi, forse emozionato per il debutto dal primo minuto in azzurro nello stadio di casa. Troppo timido sul gol subito, nonostante l’ostruzione su di lui appariva piuttosto evidente.

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